Venerdì 12 dicembre, alle ore 17:30, il Circolo Sociale di Pinerolo, nel suo Salone delle Feste in via Duomo 1, accoglierà la presentazione di “Tu che non parli”, il nuovo romanzo di Graziella Bonansea, edito da VandAedizioni.
L’evento vedrà un confronto stimolante tra l’autrice e un panel di voci autorevoli del territorio: Monsignor Olivero, Vescovo di Pinerolo, Paola Molino, direttrice de L’Eco del Chisone, Lia Bianco, assessora all’istruzione, e Marvi del Pozzo, rappresentante de La Voce della Poetessa, un crocevia di prospettive che promette di illuminare le profondità del romanzo.
“Tu che non parli” si immerge nei primi anni Novanta del Nord Italia, un’epoca segnata da transizioni politiche, fermenti sociali e un senso di precarietà palpabile.
Il romanzo tesse un intreccio di narrazioni femminili, ognuna un microcosmo di dolore, resilienza e ricerca di senso.
Bianca, chimica di talento, cerca rifugio nella precisione scientifica, un baluardo razionale contro l’abisso emotivo scavato da una perdita amorosa.
La sua è una fuga intellettuale, un tentativo di oggettivare il dolore per poterlo sopportare.
Accanto a lei, Rachele, la nonna sudamericana, figura ancestrale e visionaria, si muove in un territorio liminale, le camere mortuarie, luoghi di passaggio tra il visibile e l’invisibile, in cerca di risposte che la ragione non può fornire.
Il suo è un viaggio nell’ignoto, un tentativo di comunicare con il passato e di decifrare il significato ultimo dell’esistenza.
E poi c’è Rosita, una bambina la cui voce, inizialmente cristallina, si incrina e si fa ruvida a seguito di un evento traumatico, l’allontanamento dalla madre, un vuoto che si ripercuote sulla sua identità.
Il romanzo si configura come un mosaico di esperienze femminili, unite dal filo comune del lutto e dell’abbandono, e dalla necessità di ricostruire un’identità frantumata.
La narrazione si allarga, inglobando eventi storici cruciali: la sanguinosa guerra in Bosnia, con la sua eco di violenza e ingiustizia, e i fantasmi dei regimi totalitari che hanno insanguinato il Sud America.
Tuttavia, anche in questo scenario cupo, emergono sprazzi di bellezza e speranza, simboleggiati dai colori vibranti, dalle favole incantate e dalle note struggenti di un valzer di Šostakovič, elementi che permettono a Rosita di ritrovare, seppur faticosamente, la propria voce.
“Tu che non parli” esplora il concetto di perdita in tutte le sue declinazioni: individuale, familiare, collettiva, e come questa plasmi le nostre identità, lasciando cicatrici profonde ma anche offrendo la possibilità di una nuova rinascita.
È un’indagine intima e potente sulla capacità di reinventarsi, sull’importanza cruciale dei legami umani, e sulla possibilità di trovare un nuovo significato alla vita anche a fronte di eventi devastanti.
Graziella Bonansea, con una solida formazione storica, ha approfondito i suoi studi a Torino e Parigi, conseguendo nel 1991 un Dottorato di ricerca in Storia degli Immaginari Culturali sotto la guida di Michelle Perrot.
La sua esperienza accademica, che include seminari e corsi di Storia delle donne presso le Università di Torino e del Piemonte Orientale, si riflette nella ricchezza di riferimenti culturali e nella profondità dell’analisi psicologica che caratterizzano il suo romanzo.






