La comunità scientifica e il mondo agricolo piangono la scomparsa di Antonio Finassi, figura cardine dell’agricoltura risicola contemporanea, spentosi a 93 anni.
Agronomo di profonda erudizione e instancabile ricercatore, Finassi ha incarnato per decenni un punto di riferimento imprescindibile per l’innovazione e il progresso nel settore del riso.
La sua eredità scientifica, quantificabile in oltre cento pubblicazioni di respiro internazionale, testimonia un impegno costante nell’esplorazione e nella divulgazione di nuove tecniche e metodologie.
La sua carriera, intessuta di collaborazioni con prestigiose università straniere, lo ha visto protagonista di un percorso professionale intensivo e altamente specializzato.
Specialista riconosciuto nella meccanizzazione agricola applicata alla coltivazione e alla conservazione del riso, Finassi ha saputo coniugare l’approccio rigoroso della ricerca con la concreta applicazione sul campo, traducendo risultati scientifici in benefici tangibili per gli agricoltori.
Il suo contributo non si è limitato ai confini nazionali.
In qualità di ricercatore del Cnr, ha operato come ponte culturale e tecnologico tra l’Italia e numerosi Paesi, in particolare quelli del Terzo Mondo, in missione per conto della FAO e di altre organizzazioni internazionali.
In venti nazioni, ha condiviso competenze e know-how, contribuendo in maniera significativa al miglioramento delle pratiche agricole locali e all’aumento della produttività, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’impatto sociale delle sue azioni.
La sua autorevolezza scientifica e il suo contributo all’agricoltura gli hanno valso prestigiosi riconoscimenti, sancendo il suo ingresso in società scientifiche di spicco come la Società Italiana di Agronomia, e l’ammissione tra gli accademici dell’Accademia di Agricoltura di Torino, della American Society of Agricultural Engineering e, in qualità di accademico corrispondente, all’Accademia dei Georgofili di Firenze.
Questi titoli non sono stati semplici onorificenze, ma il riconoscimento del suo ruolo di guida e ispirazione per intere generazioni di agronomi e ricercatori.
Antonio Finassi ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama dell’agricoltura risicola, un patrimonio di conoscenze e competenze che continueranno a ispirare e guidare il futuro del settore.
I funerali si terranno sabato alle ore 9 presso il Duomo di Vercelli, un momento di commozione e gratitudine per una vita dedicata alla ricerca, all’innovazione e al progresso.
Il suo esempio rimarrà un faro per chiunque aspiri a coniugare scienza, tecnologia e impegno sociale a beneficio della comunità agricola e del mondo intero.