La recente decisione di Algo Group, leader nella fornitura di componenti per il settore automotive aftermarket, di sospendere le operazioni nel sito di Orbassano, con la conseguente perdita del lavoro per 26 dipendenti – una percentuale significativa della forza lavoro impiegata – getta nuova luce sulla vulnerabilità persistente del tessuto industriale locale.
La consigliera regionale del Partito Democratico, Laura Pompeo, ha sollevato formalmente la questione con un’interrogazione urgente, evidenziando la necessità di un intervento tempestivo.
L’acquisizione di Algo da parte di Illimity Sgr nel 2024, presentata inizialmente come un’operazione volta a stimolare la crescita e la rivitalizzazione aziendale, si è conclusa con una decisione che contrasta con tali aspettative.
La chiusura del sito di Orbassano, priva di impegni concreti in termini di reindustrializzazione, rappresenta un campanello d’allarme sulla precarietà della filiera automotive e sulla necessità impellente di un approccio strategico a livello regionale.
La crisi di Algo Group non è un evento isolato, ma un sintomo di una più ampia trasformazione del settore automobilistico, caratterizzata da una rapida transizione verso veicoli elettrici, nuove tecnologie di guida e modelli di business innovativi.
Questo cambiamento strutturale impone una riflessione profonda sulle competenze necessarie, sugli investimenti richiesti e sulla capacità delle imprese locali di adattarsi a un contesto in continua evoluzione.
La Regione, pertanto, è chiamata ad assumere un ruolo proattivo, non limitandosi a gestire le emergenze, ma anticipando le sfide future.
È necessario un piano regionale di transizione industriale che promuova la diversificazione economica, la formazione di nuove professionalità e l’attrazione di investimenti strategici.
Un’azione efficace richiede una regia pubblica forte, capace di coordinare gli interventi di diversi attori – istituzioni, imprese, sindacati, centri di ricerca – e di definire una visione chiara per il futuro.
Non è sufficiente offrire ammortizzatori sociali e percorsi di riqualificazione professionale per i lavoratori coinvolti; è essenziale creare le condizioni per una nuova crescita, basata sull’innovazione, sulla sostenibilità e sulla creazione di valore aggiunto.
Orbassano, e con essa l’intero territorio, non può rischiare di diventare un “deserto industriale”.
È imperativo agire subito per garantire un futuro prospero e resiliente per le comunità locali, preservando la loro identità e il loro capitale umano.
La questione non è solo economica, ma anche sociale e politica: la coesione territoriale e la fiducia dei cittadini dipendono dalla capacità delle istituzioni di affrontare le sfide con coraggio e determinazione.