Bagna Caoda di Faule, PAT: un tesoro gastronomico piemontese

La gastronomia piemontese arricchisce il suo prestigioso patrimonio culturale: la Bagna Caoda di Faule (Cuneo) si aggiunge al novero dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), attestandosi come il 345° riconoscimento a livello regionale.
La decisione, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore con delega al Commercio, Agricoltura, Cibo, Turismo, Sport, Post-olimpico, Caccia, Pesca, Parchi e Patrimonio della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni, sottolinea l’importanza di preservare e valorizzare le peculiarità della produzione agroalimentare locale.
Questa Bagna Caoda, pur mantenendo la ricetta base, fondata sull’uso di acciughe, aglio e olio extravergine d’oliva, si distingue per un elemento distintivo: l’aggiunta significativa di panna e latte, rigorosamente di origine piemontese.

Questa variazione non è casuale, bensì riflette una profonda connessione con la storia e le tradizioni agro-zootecniche della pianura cuneese, un’area particolarmente vocata per la produzione lattiero-casearia.
La coesistenza di diverse interpretazioni della Bagna Caoda, che genera un acceso dibattito tra gli appassionati, è un elemento intrinseco alla sua identità e contribuisce alla ricchezza del panorama gastronomico regionale.

Il riconoscimento PAT consacra ufficialmente anche questa versione “morbida”, garantendole lo stesso livello di tutela e valorizzazione delle altre varianti.

Il marchio “Eccellenza Piemonte”, simbolo di qualità e autenticità, accompagnerà ora la Bagna Caoda di Faule, rendendola idonea a beneficiare delle misure di sostegno e dei programmi di promozione attivati dall’assessorato.
Questo sigillo di garanzia testimonia l’impegno regionale nella salvaguardia del patrimonio agroalimentare e nella promozione di un turismo enogastronomico sostenibile.

L’ottenimento del riconoscimento PAT segue un rigoroso iter normativo, definito a livello nazionale.
Per qualificarsi come PAT, un prodotto deve dimostrare la continuità, nel tempo (almeno 25 anni), di metodi di lavorazione, conservazione e, ove applicabile, stagionatura, che si distinguono per la loro specificità territoriale.

Il processo si conclude con la presentazione di una dettagliata documentazione alla Regione, che gestisce l’inserimento negli elenchi nazionali.
La richiesta di Faule, presentata dall’omonima Accademia il 26 febbraio 2025, ha superato un’accurata istruttoria tecnica, culminata con un sopralluogo presso il Comune.
L’ingresso della Bagna Caoda di Faule segue quello del Cappone di Racconigi, avvenuto nel 2024, e verrà formalmente comunicato al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Masaf) con l’aggiornamento annuale del registro dei PAT.

La comunità di Faule celebra la propria Bagna Caoda con una rinomata sagra, che nel 2026 raggiungerà la trenta edizione, testimoniando l’importanza di questa eccellenza gastronomica per l’identità culturale e l’economia locale.

Il riconoscimento PAT rappresenta un ulteriore passo avanti nella valorizzazione di un prodotto che incarna la tradizione, la passione e il legame profondo con il territorio piemontese.

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