mercoledì 8 Ottobre 2025
17.1 C
Torino

Calo Cooperative Torino: Allarme, Ma Resilienza e Nuove Sfide

L’ecosistema cooperativo torinese, pilastro dell’economia locale, registra un punto di svolta significativo.
L’indagine annuale della Camera di Commercio di Torino, focalizzata sull’evoluzione del 2024 e i primi sei mesi del 2025, rivela un calo al di sotto della soglia psicologica delle mille imprese, attestandosi a 969.
Questo dato, sebbene preoccupante, è il risultato di una tendenza decennale che ha visto una contrazione del 34,5% nel numero di cooperative dal 2015, quando il tessuto imprenditoriale cooperativo contava quasi 1.500 realtà.
La perdita di 510 imprese in un decennio sottolinea una profonda trasformazione nel panorama economico regionale.

La contrazione non è un fenomeno improvviso ma una progressione innescata da una drastica riduzione delle nuove iscrizioni.

Nel 2015, il numero di cooperative neonate superava le 130, mentre nel 2024 si attesta a poco più di trenta, con segnali che indicano una prosecuzione di questa tendenza negativa.
Questo dato cruciale evidenzia una difficoltà nel rinnovo generazionale e nell’attrarre nuove realtà nel modello cooperativo.

Paradossalmente, la diminuzione delle imprese non si traduce in un crollo delle performance economiche.

Nel 2024, le cooperative torinesi hanno generato un valore della produzione pari a 2,8 miliardi di euro, impiegando 40.206 addetti.

Questo dato evidenzia una maggiore efficienza e specializzazione delle cooperative esistenti, capaci di generare risultati significativi con un numero inferiore di imprese.
L’importanza dei servizi alle imprese e, soprattutto, dei servizi alla persona rimane centrale, concentrando circa il 57% del valore della produzione e il 91% dell’occupazione totale.

Questo dato riflette l’adattamento del modello cooperativo alle nuove esigenze del mercato del lavoro e alla crescente domanda di servizi personalizzati.
Come sottolineato dal Presidente della Camera di Commercio, Massimiliano Cipolletta, la diminuzione delle imprese è un segnale di allarme, ma la resilienza del settore si manifesta nell’elevato tasso di occupazione e nella produzione sostenuta.

Un elemento emergente è il “mismatch” del personale: le cooperative, pur consolidate e performanti, faticano a reperire le competenze specifiche richieste, segnalando una crescente specializzazione e una difficoltà nell’attrarre talenti.

Questo aspetto evidenzia la necessità di investire in formazione, riqualificazione professionale e in politiche attive del lavoro che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di competenze.
In sintesi, il calo delle cooperative torinesi rappresenta una sfida complessa, ma anche un’opportunità per ripensare il modello cooperativo, promuovendo l’innovazione, l’aggregazione, la digitalizzazione e la formazione continua, al fine di rafforzare la sua capacità di generare valore economico e sociale nel territorio.

L’attenzione deve concentrarsi non solo sulla quantità delle imprese, ma anche sulla qualità del lavoro prodotto e sulla capacità di attrarre e trattenere i talenti necessari per affrontare le sfide del futuro.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -