Il disegno di legge “Coltivaitalia”, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri e destinato a integrarsi nella legge di bilancio, si pone l’ambizioso obiettivo di rivitalizzare il settore agricolo italiano, ma necessita di una revisione attenta per garantire un sostegno equo e mirato a tutte le filiere.
A sottolinearlo è Confagricoltura Cuneo, che, pur riconoscendo l’impegno governativo e le misure proposte per la semplificazione burocratica, l’innovazione tecnologica, l’agricoltura di precisione e la promozione dell’export, evidenzia come alcuni comparti cruciali per l’economia locale – in particolare, quelli legati alla produzione di frutta, alla coltivazione del mais e alla gestione sostenibile delle risorse forestali – rimangano significativamente sottovalutati.
L’iniziativa, con un finanziamento complessivo di un miliardo di euro previsto per il triennio 2026-2028, ambisce a rafforzare l’autonomia produttiva dell’agricoltura italiana, ma la distribuzione delle risorse, così come formulata, rischia di generare squilibri e di non massimizzare l’impatto positivo sul tessuto agricolo nazionale.
Il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, pone l’accento sulla necessità di interventi correttivi che tengano conto delle specificità territoriali e delle sfide complesse che affliggono settori strategici per la provincia.
La produzione di frutta, ad esempio, è un pilastro dell’economia cuneese, ma è esposta a una crescente pressione dovuta alla concorrenza internazionale, ai cambiamenti climatici e alla volatilità dei mercati.
Un supporto mirato potrebbe includere incentivi per la diversificazione delle colture, l’adozione di tecniche di coltivazione innovative e la promozione di prodotti di alta qualità, valorizzando la tipicità e la tracciabilità.
Analogamente, la coltivazione del mais, un’altra eccellenza agroalimentare, richiede un’attenzione particolare per garantire la sostenibilità delle pratiche agricole, promuovere l’utilizzo di sementi adatte al territorio e contrastare i danni causati da eventi atmosferici estremi.
L’investimento in ricerca e sviluppo di varietà resistenti e ad alto rendimento, unitamente a un sistema di supporto alla transizione verso un’agricoltura a basso impatto ambientale, si rivelerebbe cruciale.
Infine, la gestione forestale sostenibile, spesso trascurata, assume un’importanza strategica in termini di conservazione della biodiversità, tutela del suolo e mitigazione dei cambiamenti climatici.
Il disegno di legge dovrebbe prevedere misure incentivanti per la selvicoltura sostenibile, la prevenzione degli incendi boschivi e la valorizzazione dei prodotti forestali non legnosi.
La revisione di “Coltivaitalia” rappresenta un’opportunità imperdibile per costruire un futuro agricolo italiano più resiliente, competitivo e sostenibile, capace di rispondere alle sfide globali e di preservare il patrimonio naturale e culturale del nostro Paese.
Un approccio olistico, che integri gli aspetti economici, sociali e ambientali, è essenziale per garantire un’equa distribuzione delle risorse e per massimizzare l’impatto positivo sul territorio.