Un’onda di preoccupazione e disagi si abbatte sull’area torinese e la sua provincia all’inizio del nuovo anno, a causa di una decisione inaspettata di Enilive.
La compagnia, uno dei principali fornitori di carburante nella regione, ha annunciato la sospensione temporanea delle operazioni di rifornimento presso le proprie stazioni di servizio venerdì 2 gennaio.
Questa situazione, apparentemente circoscritta, rivela una fragilità sistemica più ampia all’interno del settore energetico.
La rete Eni, data la sua capillare presenza sul territorio, alimenta circa un quinto degli impianti di rifornimento nel Torinese, il che rende l’interruzione particolarmente impattante per migliaia di automobilisti.
Sebbene le altre compagnie di distribuzione assicurino la continuità del servizio, la ricerca di una stazione aperta diventerà una vera e propria sfida, comportando perdite di tempo significative e frustrazione per i consumatori.
Il disagio non si limita alla mera inconvenienza.
Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti, sottolinea con forza il pesante impatto economico che questa decisione avrà sui gestori di stazioni di servizio.
Non solo le mancati vendite di carburante, ma anche la perdita di introiti derivanti dalla commercializzazione di prodotti complementari, come merce alimentari e articoli per l’auto, colpiranno duramente le loro attività.
Questa non è una situazione isolata.
Faib-Confesercenti aveva già ricevuto segnalazioni ripetute di ritardi, riduzioni drastiche delle forniture e, in alcuni casi, cancellazioni totali delle consegne.
La concomitanza con le festività natalizie aggrava ulteriormente la situazione, esacerbando le perdite economiche per i gestori, molti dei quali si trovano in una condizione di precarietà.
Il problema, latente da tempo, si manifesta con ciclicità, suggerendo un difetto strutturale nella logistica di Enilive.
La piattaforma logistica di Volpiano, cruciale per l’approvvigionamento della regione, appare spesso inattiva o soggetta a prolungate interruzioni per manutenzione, evidenziando una vulnerabilità critica.
I gestori, vincolati da contratti di fornitura esclusiva, si trovano in una posizione di totale dipendenza, impossibilitati a cercare alternative e condannati a subire le conseguenze di un sistema logistico inefficiente.
La situazione, diffusa in diverse aree d’Italia, assume un’urgenza particolare nel Torinese, dove la dipendenza da una singola piattaforma logistica amplifica gli effetti negativi.
Faib-Confesercenti esprime la necessità di un confronto immediato con l’azienda, al fine di individuare soluzioni concrete per risolvere le criticità logistiche e garantire la continuità del servizio, tutelando al contempo gli interessi dei gestori e la mobilità dei cittadini.
La questione solleva interrogativi più ampi sulla resilienza delle infrastrutture energetiche e sulla necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento per evitare futuri collassi.






