Flacks Group, una società di investimenti con base a Miami, ha formalizzato un’offerta irrevocabile per l’acquisizione dell’ex Ilva, delineando un piano strategico complesso e potenzialmente trasformativo per il sito siderurgico in crisi.
L’offerta, comunicata in via esclusiva all’agenzia Bloomberg, prevede un corrispettivo simbolico di un euro per la proprietà dell’acciaieria, sottolineando l’urgenza di stabilizzare la situazione finanziaria e operativa del complesso.
L’elemento distintivo della proposta di Flacks Group risiede nel piano di investimenti previsti, quantificati in una cifra significativa destinata a rivitalizzare la produzione e a riportare l’Ilva a un ruolo di rilievo nel panorama industriale italiano ed europeo.
L’obiettivo dichiarato è quello di incrementare la capacità produttiva fino a raggiungere i 4 milioni di tonnellate annue, un traguardo ambizioso che richiederebbe un intervento radicale nell’ammodernamento degli impianti, nell’ottimizzazione dei processi e nella riorganizzazione della forza lavoro.
Un aspetto cruciale dell’accordo proposto è il coinvolgimento del governo italiano, che manterrebbe una partecipazione azionaria del 40% nel capitale sociale dell’azienda.
Questa quota, inizialmente detenuta dallo Stato, verrebbe successivamente riacquistata da Flacks Group in una seconda fase, a un prezzo stimato tra i 500 milioni e 1 miliardo di euro.
La valutazione, che rifletterebbe la performance e il valore del complesso industriale dopo la ristrutturazione, rappresenta un incentivo per Flacks a perseguire attivamente gli obiettivi di miglioramento e redditività.
L’offerta di Flacks Group si inserisce in un contesto di negoziati complessi e di incertezza per il futuro dell’Ilva, un’azienda con una storia travagliata e un peso significativo nell’economia nazionale.
La proposta americana solleva interrogativi sulla sostenibilità del piano industriale, sulla capacità di Flacks di attuare gli investimenti promessi e sulle condizioni di lavoro che verranno garantite ai dipendenti.
Il successo dell’operazione dipenderà dalla capacità di superare le sfide legate alla gestione del debito, alla riqualificazione del personale e all’adozione di tecnologie innovative e sostenibili, in linea con le normative ambientali europee.
La proposta, pur nella sua apparente semplicità economica iniziale, implica una profonda riprogettazione del modello industriale dell’acciaieria, orientato alla competitività globale e alla responsabilità sociale.






