domenica 21 Settembre 2025
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Giovani e Tradizione: I Presìdi Slow Food Rilanciano l’Italia

L’Italia, afflitta da un invecchiamento demografico accentuato soprattutto nelle aree interne e rurali, rivela una sorprendente vitalità nel tessuto dei Presìdi Slow Food.

Contrariamente a un quadro di declino, uno studio recente presentato a Cheese, il celebre Salone del Gusto di Bra, mette in luce un rinnovamento generazionale significativo: il 27% dei produttori coinvolti ha meno di 40 anni, una percentuale che si eleva al 39% nel settore caseario, simbolo di un’eredità culinaria che si rinnova.
Il progetto, nato nel 3000 con i primi 90 prodotti, si è evoluto fino a includere oggi 400 Presìdi, una rete di oltre 2.200 produttori impegnati nella salvaguardia della biodiversità agroalimentare italiana, un patrimonio fragile e dispersivo che necessita di essere tutelato e valorizzato.
Questo rinnovamento, reso possibile grazie al sostegno di Guido Berlucchi e al contributo scientifico delle Università di Torino e Palermo, è stato analizzato attraverso una metodologia complessa che considera aspetti socio-culturali, ambientali ed economici, evidenziando la resilienza e l’adattabilità di questo modello di produzione.

Lo studio ha coinvolto 621 produttori, di cui una componente femminile rilevante, pari a 213 unità, che si distingue in particolare nel settore lattiero-caseario, dove la filiera è spesso integrata, dall’allevamento alla trasformazione del latte, promuovendo un’economia circolare e sostenibile.
L’impegno dei Presìdi va oltre la semplice produzione, con l’ideazione di iniziative di solidarietà e un forte legame con il mondo della ristorazione, attraverso l’Alleanza Slow Food dei cuochi, un progetto che promuove l’utilizzo di prodotti locali e tradizionali, incentivando la collaborazione tra produttori e chef.
Un elemento chiave emerso dall’analisi è il miglioramento della remuneratività delle produzioni, riscontrato nel 56% dei casi, senza che nessuno dei produttori abbia segnalato una diminuzione dei ricavi.
Questo risultato è frutto di una strategia di diversificazione dei canali di vendita, che include eventi locali e nazionali, i Mercati della Terra, gruppi di acquisto solidale, reti di ristoratori e negozi specializzati, creando un sistema di supporto che valorizza i prodotti di nicchia e li rende accessibili a un pubblico più ampio.
L’impatto dei Presìdi si estende anche alla salvaguardia del paesaggio rurale, considerato un elemento imprescindibile dell’identità culturale italiana.

Nel 67% dei casi, i Presìdi contribuiscono attivamente alla conservazione di giardini storici, frutteti antichi, piante rare, sentieri e antiche vie di transumanza.

Questo legame è particolarmente evidente nei Presìdi caseari, che, attraverso il pascolo degli animali, favoriscono la manutenzione dei prati montani e delle aree collinari, preservando la biodiversità e la bellezza del territorio.

L’attenzione alla sostenibilità ambientale si traduce in una significativa riduzione dell’utilizzo di fertilizzanti chimici di sintesi (oltre il 90% dei produttori) e in una crescente adozione di pratiche di fertilizzazione organica (oltre il 60%), dimostrando un impegno concreto verso un’agricoltura più rispettosa dell’ambiente.

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