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venerdì 31 Ottobre 2025

Inalpi acquisisce Marenchino: un’eredità casearia piemontese si rinnova.

Inalpi rafforza il proprio impegno nel cuore del panorama lattiero-caseario piemontese con un’operazione strategica che trascende la mera acquisizione: si tratta di una riqualificazione industriale volta a preservare un patrimonio di saperi e a stimolare la crescita economica del territorio.
L’azienda ha finalizzato l’acquisizione del Gruppo Marenchino, un’azienda storica profondamente radicata nella tradizione casearia piemontese, comprendendo il fatturato, il personale e i marchi distintivi.

L’iniziativa si inserisce in un piano industriale ambizioso che prevede un’espansione mirata e una consolida­mento della leadership di Inalpi nel settore.
L’obiettivo non è solo incrementare la presenza sul mercato, ma anche creare un ecosistema di eccellenza casearia, attraverso la nascita di divisioni specializzate all’interno di Inalpi.

Particolarmente significativa è la Divisione Inalpi Dop, che vedrà coinvolto Bartolo Marenchino, figura di spicco nel settore e custode di un know-how prezioso, per guidare e valorizzare la produzione di formaggi a Denominazione di Origine Protetta.

Il percorso verso questa acquisizione è iniziato formalmente nel luglio 2025, con un’offerta irrevocabile che ha segnato l’inizio di una nuova fase per entrambe le realtà.
Il Gruppo Marenchino è rinomato per la produzione di formaggi emblematici del Piemonte, tra cui la Toma, il Bra, la Raschera e i Tomini, ognuno dei quali incarna la ricchezza della cultura gastronomica locale.

L’operazione, come sottolinea Inalpi in una comunicazione ufficiale, rappresenta un vero e proprio investimento nel futuro del territorio.

Oltre al potenziamento industriale, si tratta di un intervento mirato alla valorizzazione delle risorse umane, con l’assunzione di circa trenta dipendenti diretti, garantendo la continuità di un know-how inestimabile e promuovendo lo sviluppo delle competenze professionali.

Il successo di Inalpi negli ultimi anni testimonia la validità della sua strategia di crescita sostenibile.

La chiusura del 2024 ha registrato un fatturato superiore ai 300 milioni di euro, e le proiezioni per il 2025 indicano la possibilità di raggiungere quota 320 milioni, un dato che conferma la solida posizione di mercato dell’azienda.
“Riteniamo nostro dovere, come imprenditori, investire nel rilancio di una realtà storica, contribuendo alla prosperità delle comunità che la sostengono”, conclude Ambrogio Invernizzi, presidente di Inalpi.
Questa acquisizione non è solo un’operazione finanziaria, ma un atto di responsabilità sociale e un impegno a preservare l’identità e la tradizione gastronomica del Piemonte, proiettandole verso il futuro con innovazione e qualità.

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