La recente acquisizione di Iveco da parte del gruppo Tata ha generato comprensibili tensioni e interrogativi nel tessuto economico e sociale piemontese, richiamando un dibattito ampio sulle prospettive future di un’azienda simbolo.
La Regione Piemonte, consapevole del peso strategico di Iveco – un’entità che incarna una storia industriale radicata e che impiega direttamente oltre 6.000 persone, alimentando un indotto di inestimabile valore – ha attivato immediatamente un tavolo di confronto con le rappresentanze sindacali e le RSU, manifestando un impegno concreto alla salvaguardia del patrimonio occupazionale e alla garanzia di continuità produttiva.
L’acquisizione, pur rappresentando una potenziale opportunità di crescita e sviluppo tecnologico, solleva inevitabilmente interrogativi sulla possibile riorganizzazione della produzione, sulla localizzazione degli investimenti e sulla tenuta dei livelli occupazionali nel lungo periodo.
La Regione Piemonte intende affrontare queste sfide con un approccio proattivo e collaborativo, mirando a trasformare la transizione in un’occasione per rafforzare la competitività dell’azienda e per promuovere una crescita sostenibile e inclusiva per il territorio.
Il confronto con le parti sociali non si esaurisce in un mero esercizio formale, ma si configura come un momento fondativo per la definizione di un patto di sviluppo che coinvolga tutti gli attori interessati: l’azienda, i lavoratori, le istituzioni regionali, il governo nazionale e le organizzazioni economiche.
Questo patto dovrebbe articolarsi su diversi pilastri, tra cui la promozione di investimenti in innovazione e ricerca, la valorizzazione delle competenze professionali esistenti, la creazione di nuove opportunità di formazione e riqualificazione, e la definizione di meccanismi di monitoraggio costante dell’impatto dell’acquisizione sull’occupazione e sul territorio.
L’attenzione della Regione non si limita alla tutela dell’impiego diretto, ma si estende al sostegno dell’indotto, attraverso misure mirate a favorire la resilienza e la crescita delle piccole e medie imprese che forniscono beni e servizi a Iveco.
È fondamentale, infatti, comprendere che la sopravvivenza e lo sviluppo di Iveco sono intimamente legati alla vitalità dell’intera filiera industriale piemontese.
La Regione si impegna a collaborare strettamente con il governo nazionale per ottenere il massimo sostegno possibile, nel quadro delle politiche industriali europee, al fine di garantire che Iveco possa continuare a svolgere un ruolo cruciale nel futuro dell’economia italiana, contribuendo alla creazione di posti di lavoro di qualità e alla promozione dell’eccellenza tecnologica nel settore automotive.
L’impegno regionale non è solo una promessa, ma un atto di responsabilità verso una comunità che ha visto in Iveco un punto di riferimento storico e un motore di sviluppo futuro.






