Un Nuovo Paradigma per la Forza Lavoro Stagionale nelle Langhe: Tra Responsabilità Sociale, Legalità e SostenibilitàIl cuore pulsante del Piemonte, le Langhe, terra di Barolo e di tradizioni vitivinicole millenarie, si confronta con una sfida complessa: la gestione etica e sostenibile della manodopera stagionale, un comparto ampiamente dipendente da lavoratori stranieri.
Un’iniziativa congiunta tra il Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco e Dogliani e Weco impresa sociale, culminata in uno studio di fattibilità e un business plan strutturato, promette di innescare una trasformazione profonda.
L’obiettivo primario non si limita a garantire l’approvvigionamento di braccia per la vendemmia, ma mira a edificare un modello di responsabilità sociale d’impresa (RSI) innovativo e replicabile nel settore vitivinicolo.
Il piano prevede, a partire dal prossimo anno, l’inserimento di 120 lavoratori attraverso un sistema rigoroso, incentrato sulla legalità, la trasparenza e il rispetto della dignità umana.
Una crescita del 20% annuo degli assunti è prevista per i successivi anni, a testimonianza di un impegno progressivo e ambizioso.
L’ambizione è quella di creare un ecosistema di welfare territoriale, in grado di superare le singole iniziative sparse e consolidarsi in una governance condivisa.
Questo approccio, promosso da Maria Cristina Galeasso, fondatrice di Weco, riconosce che la forza lavoro stagionale non è un mero costo da minimizzare, ma una risorsa umana da valorizzare, con conseguenze positive per l’economia locale e la reputazione del marchio “Made in Langhe”.
La struttura proposta prevede la nascita di un ente territoriale, composto da rappresentanti degli stakeholder pubblici e privati, che opererà come fulcro di coordinamento per le attività di supporto al mondo produttivo.
Questa cabina di regia non solo semplificherà i processi burocratici, ma anche favorirà la creazione di sinergie e la condivisione di buone pratiche.
L’iniziativa si colloca nel solco del Protocollo d’intesa per la prevenzione dello sfruttamento lavorativo, promosso dalla Prefettura di Cuneo, testimoniando un impegno istituzionale a livello locale.
Un elemento chiave del modello è l’Accademia della Vigna, un progetto ideato e coordinato da Weco in collaborazione con il Consorzio di Tutela.
L’Accademia combina l’assunzione diretta presso le aziende vitivinicole con un percorso formativo pratico, volto a sviluppare competenze professionali e a promuovere l’inclusione sociale.
Questo approccio integrato mira a creare un circolo virtuoso, in cui i lavoratori acquisiscono esperienza, le aziende si avvantaggiano di personale qualificato e il territorio rafforza la sua identità etica e sostenibile.
Sergio Germano, presidente del Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco e Dogliani, sottolinea come questo progetto rappresenti un punto di svolta e un forte slancio per la promozione di un’etica del lavoro più consapevole e diffusa.
La sfida futura è quella di estendere questo modello a tutto il territorio, trasformando le Langhe in un laboratorio di innovazione sociale e un esempio virtuoso per il settore agroalimentare italiano.
L’iniziativa non è solo un investimento nel capitale umano, ma una dichiarazione d’intenti verso un futuro più equo e prospero per le Langhe, dove la passione per il vino si coniuga con il rispetto per chi lo produce.