Il panorama automobilistico italiano di novembre 2024 si presenta come un quadro di transizione, segnato da una sostanziale stabilità delle immatricolazioni e da segnali contrastanti che delineano le dinamiche del mercato.
Con 124.222 vetture immatricolate, si registra una contrazione infinitesimale dello 0,04% rispetto a novembre 2024, un dato che, seppur marginale, riflette la complessità del contesto economico e delle mutate abitudini di acquisto.
Analizzando l’andamento cumulativo degli undici mesi del 2024, le immatricolazioni totali si attestano a 1.417.621 unità, con un declino del 2,43% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Questo dato, pur indicativo di una lieve contrazione, va interpretato alla luce dei fattori strutturali che influenzano il settore, tra cui l’incertezza geopolitica, l’evoluzione dei costi energetici e l’accelerazione della transizione verso la mobilità elettrica e ibrida.
Il gruppo Stellantis, protagonista indiscusso del mercato italiano, si distingue con una performance a novembre che contrasta con il trend generale.
Con 31.733 vetture immatricolate, il gruppo registra un incremento dello 3% rispetto a novembre 2024, consolidando la propria quota di mercato al 25,6% contro il 24,8% dello stesso mese dell’anno precedente.
Questo risultato positivo suggerisce una capacità di Stellantis di intercettare le richieste del mercato, probabilmente grazie a un’offerta diversificata e una strategia di pricing efficace.
Tuttavia, l’analisi dell’andamento cumulativo degli undici mesi del 2024 rivela una dinamica più complessa per il gruppo.
Con 399.083 vetture immatricolate, Stellantis registra un calo del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, portando la quota di mercato al 28,1% contro il 29,4% dell’anno precedente.
Questo dato evidenzia la difficoltà di mantenere la crescita a lungo termine in un mercato caratterizzato da una crescente concorrenza e da una domanda più selettiva.
Le previsioni del Centro Studi Promotor per il 2024 dipingono un quadro prudente.
Si stima una chiusura dell’anno con circa 1.506.000 immatricolazioni, un livello nettamente inferiore rispetto ai valori pre-pandemici.
La distanza da quelle registrate nel 2019, quando le immatricolazioni raggiunsero il vertice di 1.916.951 unità, è significativa, rappresentando un decremento del 21,4%.
Questa distanza solleva interrogativi sulle prospettive di ripresa del settore automobilistico italiano e sottolinea la necessità di politiche mirate a sostenere la domanda, incentivare l’innovazione e promuovere la sostenibilità della mobilità.
L’evoluzione del mercato sarà cruciale per comprendere la velocità e la forma della ripresa, influenzata da fattori macroeconomici, tecnologici e dalle scelte strategiche dei principali attori del settore.






