La recente ondata referendaria ha sollevato un coro di istanze che vanno ben oltre la semplice adesione o meno a specifiche proposte di legge.
Si è trattato, in realtà, di un’esplosione di bisogni inespressi, di un desiderio diffuso di rivedere a fondo i paradigmi che governano la vita dei cittadini italiani, soprattutto quelli più vulnerabili.
La mobilitazione che ha visto la Cgil protagonista ad Alessandria, in piazzetta della Lega, ne è una riprova eloquente.
Il risultato di questi processi democratici ha confermato un dato fondamentale: le rivendicazioni per una maggiore equità sociale, per la tutela del lavoro e per l’accesso a diritti fondamentali non sono confinate a nicchie di attivisti, bensì trovano risonanza in ampie fasce della popolazione.
La capacità del sindacato di intercettare questo sentire popolare e di catalizzare adesioni, anche al di fuori delle tradizionali strutture sindacali, è un segnale di vitalità e di potenziale trasformativo.
In Piemonte, l’affluenza ai referendum, sebbene con dinamiche diversificate sul territorio regionale, ha superato la media nazionale, indicando una crescente sensibilità verso le questioni poste in discussione.
L’Assemblea Generale regionale ha interpretato questo dato come un mandato a proseguire con determinazione su questa strada, inaugurando una “Vertenza Piemonte” strutturata attorno a tre pilastri fondamentali: la creazione di un lavoro dignitoso, la contrasto al declino economico e la difesa incrollabile dei servizi essenziali.
Questa “Vertenza Piemonte” non è un mero esercizio di protesta, ma un progetto politico complesso, volto a ridefinire il rapporto tra cittadini e istituzioni, tra lavoro e capitale, tra economia e società.
La sua attuazione prevede un impegno capillare sul territorio, un dialogo costante con tutti gli attori sociali, un’azione di sensibilizzazione e di mobilitazione diffusa.
A partire da settembre, come sottolineato dal segretario provinciale Franco Armosino, sarà avviata una grande vertenza sociale, pensata per essere un punto di incontro e di ascolto tra il sindacato e la comunità.
L’obiettivo è quello di rimanere costantemente in contatto con le persone, di raccogliere le loro esigenze e di tradurle in proposte concrete, in soluzioni innovative, in politiche efficaci.
Un aspetto cruciale della “Vertenza Piemonte” è l’attenzione alle specificità del territorio alessandrino, caratterizzato da un progressivo invecchiamento della popolazione e da una crescente domanda di servizi.
Questo richiede un approccio personalizzato, in grado di rispondere alle diverse esigenze e di garantire a tutti, indipendentemente dall’età o dalla condizione sociale, l’accesso a cure mediche adeguate, a trasporti efficienti, a alloggi dignitosi e a opportunità di crescita personale e professionale.
La sfida è quella di costruire un Piemonte più giusto, più inclusivo, più prospero, dove nessuno sia lasciato indietro.