Un’ondata di investimenti infrastrutturali di portata storica sta trasformando il Piemonte, con un impegno finanziario complessivo di ventitré miliardi di euro.
L’annuncio, formulato dal Ministro delle Infrastrutture e Segretario Federale della Lega, Matteo Salvini, durante un evento a Capriata d’Orba, sottolinea un piano di sviluppo che va ben oltre il progetto del Tav Torino-Lione, tradizionalmente percepito come l’unica grande opera in corso nella regione.
Il quadro delineato è quello di una rete di interventi strategici, pensati per decongestionare i nodi cruciali del territorio, potenziare la logistica e rafforzare i legami transfrontalieri.
Oltre al Tav, che continua a rappresentare un’arteria vitale per il collegamento con l’Europa, si elencano la tangenziale di Asti, pensata per fluidificare il traffico in una zona ad alta densità abitativa e industriale; la Pedemontana Biellese, un’infrastruttura complessa che mira a ridurre i tempi di percorrenza e migliorare l’accessibilità alle aree montane; gli interventi per lo sviluppo logistico ad Alessandria, un hub strategico per il commercio e la distribuzione; e, non ultimo, la riapertura del Col di Tenda, un evento di portata simbolica che ha immediatamente ripristinato un’importante connessione tra il Piemonte e la Francia, con un flusso di traffico stimato in centinaia di migliaia di veicoli.
Salvini ha espresso un profondo senso di orgoglio per quanto realizzato, riconoscendo il ruolo attivo di sindaci, amministratori locali e cittadini piemontesi, considerandola un’impresa senza precedenti nella storia della Repubblica Italiana.
L’amministrazione, in questo contesto, si presenta come catalizzatore di uno sviluppo sostenibile, capace di coniugare esigenze infrastrutturali con obiettivi di crescita economica e miglioramento della qualità della vita per i residenti.
Parallelamente, un’urgenza specifica emerge dalla richiesta del sindacato autonomo Coisp, che ha presentato al Ministro Salvini una proposta dettagliata per la riapertura del posto di polizia ferroviaria a Tortona.
Questa richiesta, formulata da rappresentanti del sindacato, riflette una crescente preoccupazione per la sicurezza e la vigilanza sul territorio ferroviario, ritenute imprescindibili per garantire la tutela dei passeggeri, del personale e delle infrastrutture stesse.
La risposta del Ministro, con l’impegno di trasmettere il documento al Sottosegretario Molteni, segnala la volontà di accogliere le istanze sindacali e di avviare una riflessione approfondita sulla questione.
La riapertura di tale presidio, infatti, rappresenterebbe un segnale tangibile di attenzione alle esigenze del territorio e un rafforzamento del sistema di sicurezza ferroviaria, un elemento cruciale per la fiducia dei cittadini e la sostenibilità del trasporto pubblico.
Il dibattito aperto sottolinea come lo sviluppo infrastrutturale debba essere accompagnato da un costante impegno per la sicurezza e la protezione dei beni comuni.