Piemonte, tra tradizione, consumi e speranze per il nuovo anno: un quadro economico in fermentoIl Piemonte si appresta a celebrare le festività natalizie con un’iniezione di vitalità nel tessuto economico regionale.
Un sondaggio di Confesercenti rivela un impegno finanziario considerevole da parte dei consumatori piemontesi: circa 270 milioni di euro destinati alla cena della Vigilia e al pranzo di Natale, con una spesa media pro capite di 119 euro.
La tradizione resta salda, con tre quarti della popolazione che progetta di trascorrere le feste in famiglia o tra parenti, mentre una minoranza condividerà il momento con amici, in ristorante o viaggiando.
Oltre alla spesa diretta per le festività, emerge un segnale positivo dal fronte degli esercenti.
I negozianti interpellati da Confesercenti, pur con la prudenza dettata dall’incertezza economica, segnalano un rinnovato desiderio di celebrare e di scambiarsi doni.
L’ultimo sprint di acquisti, concentrato sulle eccellenze enogastronomiche e sulla cultura (con un incremento delle vendite di libri), testimonia un’attenzione alla qualità e alla ricerca di prodotti distintivi.
L’indotto turistico guarda al futuro con ottimismo.
Gli albergatori torinesi registrano un’occupazione delle stanze per Capodanno che sfiora il 90%, una percentuale analoga si prospetta per il fine settimana del 3-4 gennaio e per il ponte dell’Epifania.
Le prenotazioni continuano ad affluire, alimentando la speranza di raggiungere il tutto esaurito.
Questo dato significativo rappresenta una ventata di ossigeno per il settore, consolidando un 2025 già risultato complessivamente positivo, con picchi eccezionali registrati a novembre.
Come sottolinea Giancarlo Banchieri, le valutazioni degli esercenti confermano quanto emerso dal sondaggio sui consumi natalizi: le feste costituiscono un importante sostegno per gli incassi dei negozi, mitigando le conseguenze della contrazione generale dei consumi.
Un trend favorevole che, purtroppo, non ha interessato pienamente le attività commerciali di Vanchiglia, evidenziando disomogeneità territoriali all’interno della regione.
In questo scenario di relativa ripresa, si spera in un intervento legislativo che possa ulteriormente stimolare l’economia: l’approvazione di un emendamento che estenda la “flat tax” al 5% sugli incrementi retributivi anche ai contratti rinnovati nel 2024, ampliando la platea dei beneficiari fino a redditi di 33.000 euro.
Tale misura rappresenterebbe un segnale di attenzione verso le famiglie e i lavoratori, contribuendo a rafforzare la ripresa economica e a sostenere il potere d’acquisto, cruciale per consolidare un clima di fiducia e di spesa positiva anche nel nuovo anno.
In definitiva, il Piemonte si presenta al 2026 con un mix di tradizione, vitalità economica e la speranza di un futuro più prospero.






