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lunedì 10 Novembre 2025

Piemonte: IA promessa, licenziamenti realtà. Urge intervento Regione.

L’affermazione che l’Intelligenza Artificiale rappresenti il futuro tecnologico è diventata un mantra, e il Piemonte, con ambizioni di leadership in questo campo, si presenta come un polo di eccellenza.

Tuttavia, questa retorica contrasta nettamente con una realtà tangibile e dolorosa: la progressiva defluizione di investimenti e la conseguente perdita di posti di lavoro, come dimostra la recente comunicazione di Cerence, azienda specializzata in soluzioni vocali per l’industria automobilistica, che ha annunciato l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo.

Le consigliere regionali Alice Ravinale e Valentina Cera, a seguito di un acceso presidio dei lavoratori, denunciano una frattura profonda tra le promesse di sviluppo tecnologico e la desertificazione industriale in atto.
La procedura di licenziamento, che si concretizzerà il 17 ottobre, richiede un intervento immediato e sostanziale da parte della Regione Piemonte, guidata dall’amministrazione Cirio.

La priorità assoluta è sospendere questa procedura, salvaguardando il futuro di lavoratori altamente qualificati, specializzati in settori cruciali per l’economia regionale.
L’assenza di misure di sostegno, come l’ammortizzatore sociale, aggrava ulteriormente la situazione, rendendo imprescindibile l’attivazione della cassa integrazione come misura tampone.

La perdita di Cerence non è un evento isolato, ma il sintomo di una più ampia crisi di sistema.
Le consigliere Ravinale e Cera sottolineano l’urgenza di definire un percorso strategico per la tutela delle competenze, delle professionalità e dell’occupazione, rifiutando passivamente la “morte” del settore automotive.
L’abbandono di Cerence, che serviva marchi prestigiosi come Ferrari, Alfa Romeo, Maserati e Stellantis, è direttamente correlato alla contrazione della produzione automobilistica nazionale.
Come già verificatosi con il caso Marelli, questa deindustrializzazione non è una conseguenza inevitabile della transizione verso l’elettrico, bensì il risultato di scelte industriali discutibili e, a detta delle consigliere, deliberatamente dannose per il territorio.
È imperativo superare la narrazione semplicistica del progresso tecnologico a tutti i costi e affrontare la complessità di un’economia globale in trasformazione.
La Regione Piemonte è chiamata a compiere un ruolo attivo, non semplicemente abdicando al proprio dovere di protezione del tessuto industriale, ma proattivamente proponendo soluzioni innovative e sostenibili per la riconversione e la riqualificazione della forza lavoro.

La difesa dell’identità industriale di Torino, città simbolo dell’auto, non è un anacronismo, ma una necessità strategica per il futuro del Piemonte e dell’Italia intera.

Un futuro che, per essere realmente prospero, deve fondarsi sulla valorizzazione del capitale umano e sulla salvaguardia delle competenze specializzate, pilastri imprescindibili per una crescita inclusiva e duratura.

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