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domenica 16 Novembre 2025

Piemonte, record di solidarietà: 691 tonnellate per il Banco Alimentare.

Il Piemonte, terra di tradizioni e resilienza, ha nuovamente dimostrato un’incredibile capacità di solidarietà attraverso la recente Colletta Alimentare del Banco Alimentare.
Un’edizione che ha visto superare le 691 tonnellate di alimenti donati, un dato che testimonia una crescita significativa rispetto agli anni precedenti e che contrasta le narrative di difficoltà economica che avvolgono il paese.
Questo risultato, superiore alle 671 tonnellate raccolte nel 2024 e in marcata evoluzione rispetto alle 594 del 2023, alle 570 del 2022 e alle 548 del 2021, non è solo una cifra, ma un indicatore tangibile della profonda sensibilità sociale che anima la comunità piemontese.
Al di là dell’incremento numerico, la Colletta Alimentare rappresenta un’ancora di speranza in un contesto segnato da sfide complesse.
L’aumento del costo della vita, l’incertezza economica e persino le condizioni meteorologiche avverse – la pioggia, elemento che spesso frena l’entusiasmo – non hanno scalfito la volontà di contribuire di cittadini, esercizi commerciali e volontari.

Questo atto di generosità collettiva si configura come una risposta concreta alla crescente precarizzazione di ampie fasce della popolazione, un gesto che va al di là della semplice assistenza materiale, incarnando un principio di responsabilità condivisa e di coesione sociale.
Come sottolinea Salvatore Collarino, Presidente del Banco Alimentare del Piemonte, le parole di ringraziamento appaiono inadeguate a esprimere la gratitudine per un’iniziativa che coinvolge un vasto ecosistema di attori: dai volontari che si dedicano con passione alla logistica e alla distribuzione, ai commercianti che aprono le loro porte alla donazione, agli esponenti istituzionali, culturali e della società civile che promuovono l’iniziativa, fino a migliaia di cittadini che, con piccoli gesti quotidiani, dimostrano un profondo senso di altruismo.
La Colletta Alimentare non è solo un evento di raccolta beni, ma un potente catalizzatore di impegno civico e un monito costante a non dimenticare la fragilità di chi si trova in difficoltà.
Questo impegno collettivo alimenta un rinnovato ottimismo, non ingenuo, ma fondato sulla consapevolezza che, insieme, è possibile costruire un futuro più equo e solidale per tutti.

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