A Torino, la mobilitazione dei lavoratori del settore dell’igiene ambientale si è intensificata, traducendosi in un significativo presidio unitario di fronte alla Prefettura.
Un coro di voci, amplificato dal grido “Contratto! Contratto!”, ha espresso la frustrazione e l’urgenza di risposte concrete da parte delle istituzioni e dei datori di lavoro.
L’azione, promossa dalle organizzazioni sindacali di categoria, non è solo una richiesta di rinnovo contrattuale, ma una denuncia più ampia di un sistema che sta erodendo diritti e mettendo a rischio la dignità di chi garantisce un servizio essenziale alla collettività.
Guido Catoggio, Segretario Generale della CGIL FP Piemonte, ha aperto la discussione evidenziando come, nonostante la presentazione di proposte costruttive da parte dei lavoratori, le trattative siano rimaste impantanate, ostacolando il raggiungimento di accordi sostanziali.
Le rivendicazioni si articolano su quattro assi principali: la necessità di un rinnovo contrattuale che riconosca il valore del lavoro svolto, l’implementazione di misure concrete per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, la riduzione del divario generazionale che penalizza i giovani, e la salvaguardia della democrazia sindacale, attualmente sotto pressione.
Francesco Tutone, Segretario Regionale della FIT CISL Piemonte, ha dipinto un quadro preoccupante, descrivendo un aumento dei carichi di lavoro, un incremento delle malattie professionali, e una stagnazione salariale che non compensa l’inflazione e le difficoltà economiche post-pandemia.
Tutone ha inoltre rivolto una critica esplicita alle amministrazioni comunali, evidenziando la mancanza di investimenti nel settore e l’inadeguata gestione del servizio di raccolta rifiuti, una responsabilità primaria dei Comuni.
Il tasso di adesione allo sciopero, superiore al 95%, testimonia il profondo malessere diffuso tra i lavoratori, un sentimento condiviso anche dagli impiegati, come dimostra la loro partecipazione massiccia alla mobilitazione.
Orazio Colapietra, Segretario Generale della Uiltrasporti Piemonte, ha confermato l’infruttuosità dei precedenti incontri, sottolineando come la piattaforma rivendicativa dei lavoratori non sia stata nemmeno presa in considerazione.
Questo scenario di stallo contrattuale, unito alla crescente precarizzazione del lavoro e alla mancanza di investimenti, rischia di compromettere la qualità del servizio pubblico e di minare la serenità dei lavoratori.
La mobilitazione di Torino, dunque, rappresenta solo l’inizio di un’azione più ampia e determinata, volta a ottenere il riconoscimento dei diritti e a garantire un futuro dignitoso per tutti coloro che operano nel settore dell’igiene ambientale.
Le parole chiave sono chiare: dignità, sicurezza, equità, e un impegno politico concreto da parte delle istituzioni.






