La comunità diocesana di Ivrea è avvolta da un velo di profondo cordoglio per la perdita di monsignor Luigi Casardi, affettuosamente conosciuto come don Gino, scomparso all’età di 86 anni il 20 dicembre 2025.
Il suo decesso, avvenuto presso la Residenza Sanitaria Assistenziale Immacolata di San Giglio, conclude un capitolo significativo nella storia pastorale dell’area chivassese e lascia un vuoto incolmabile nei cuori di quanti lo hanno conosciuto.
Monsignor Casardi non era semplicemente un parroco; incarnava un modello di sacerdozio profondamente radicato nella realtà sociale ed economica del territorio.
La sua lunga e feconda missione a Rondissone, interrotta solo la scorsa estate a causa di un progressivo declino della sua salute, testimonia un legame indissolubile con la comunità, un’adesione totale al suo vissuto quotidiano.
Il suo distacco da Rondissone era stato accolto con profonda commozione, presagio del dolore che ora investe l’intera diocesi.
Don Gino rappresenta un’eco lontana, ma ancora vibrante, di una vocazione sacerdotale che mirava all’integrazione tra fede e lavoro, un’epoca in cui i parroci erano spesso figure attive nel mondo del lavoro, condividendo le preoccupazioni e le speranze dei lavoratori.
Questa sua peculiare vicinanza al proletariato non era una mera formalità, ma una scelta consapevole di essere presente nelle fabbriche, nelle campagne, nelle case, ascoltando le storie di fatica, di lotta, di speranza.
La sua capacità di ascolto attento, la sua disponibilità concreta a condividere il dolore e le gioie dei suoi parrocchiani, hanno lasciato un’eredità di umanità e fede che trascende le confessioni religiose.
La sua azione pastorale si è estesa ben oltre i confini di Rondissone, animata da un profondo spirito di collaborazione con i colleghi parroci, in un costante impegno al servizio della Chiesa e della comunità.
Monsignor Casardi ha saputo interpretare il ruolo di guida spirituale non con paternalismo, ma con umiltà e compassione, ispirando intere generazioni di fedeli attraverso un esempio di vita coerente con il Vangelo.
La sua scomparsa lascia un vuoto che difficilmente potrà essere colmato, ma il suo esempio di sacerdozio vissuto nella semplicità, nella laboriosità e nella prossimità al popolo, continua a illuminare il cammino della diocesi e a ispirare nuove vocazioni.
La memoria di don Gino sarà custodita con cura e gratitudine, come un faro di speranza e un invito a seguire i suoi passi nel servizio al prossimo.







