A Chivasso, città che pare generare eventi paradossali con una frequenza quasi inaudita, si è verificata una vicenda che incarna, con amara chiarezza, le arie talvolta soffocanti della burocrazia locale.
Venerdì 12 dicembre, l’associazione “Paolo Otelli”, da anni motore dell’organizzazione di Telethon in città, si è vista infliggere una sanzione dalla Polizia Locale per aver, in maniera proattiva, predisposto alcuni gazebo in via Torino.
Un’azione, apparentemente innocua, che ha scatenato una serie di eventi inattesi.
L’episodio, avvolto in un silenzio amministrativo che grida vendetta – nonostante i tentativi di reperire una versione ufficiale né dal Comune guidato dal sindaco Claudio Castello né dal Comando di via Siccardi – rivela una profonda spaccatura tra l’impegno civile e l’applicazione rigida di normative spesso prive di lungimiranza.
I gazebo, isolati e privi di allestimento, delimitati dal consueto nastro bianco e rosso, erano chiaramente in attesa del via ufficiale della manifestazione benefica prevista per il giorno successivo, sabato 13 dicembre.
La logica dietro l’intervento della Polizia Locale resta nebulosa.
L’associazione, composta da volontari appassionati, aveva anticipato i tempi di montaggio, presumibilmente per evitare disagi in una città notoriamente poco movimentata nei pomeriggi di venerdì.
Un atto di iniziativa, dettato dalla volontà di ottimizzare i tempi e facilitare l’organizzazione di un evento di grande portata, si è trasformato in un ostacolo burocratico.
La sanzione, quantificata in circa 150 euro, è stata versata dagli organizzatori, i quali, rispettosi delle procedure, si sono astenuti da commenti ufficiali.
Tuttavia, l’amarezza è palpabile, un sentimento comprensibile per chi dedica tempo ed energie in iniziative di solidarietà, per poi scontrarsi con una macchina amministrativa che, con la sua rigidità, rischia di soffocare lo spirito di comunità e l’impegno civico.
La vicenda solleva interrogativi più ampi sulla necessità di un ripensamento delle procedure amministrative, invitando a un dialogo più aperto e costruttivo tra istituzioni e associazioni di volontariato.
Sarebbe, in un gesto simbolico, auspicabile che il Comune stesso devolvesse l’importo della sanzione a Telethon, trasformando un episodio sfortunato in un’occasione per rafforzare il legame tra amministrazione e cittadinanza, e per celebrare il valore inestimabile della solidarietà.
L’episodio, purtroppo, non accadrà, ma serve a ricordare quanto sia urgente coltivare un’amministrazione sensibile alle esigenze del territorio e capace di favorire, anziché ostacolare, le iniziative che contribuiscono a renderlo un luogo migliore.







