A Livorno Ferraris, la questione del decoro urbano si riaccende, sollevando un campanello d’allarme sulla responsabilità civica e sull’efficacia delle politiche di gestione dei rifiuti.
La consigliera Ilaria Rey, voce dissonante nell’assemblea comunale, ha portato all’attenzione pubblica una problematica radicata, che va ben oltre la mera gestione della frequenza di svuotamento dei cestini dedicati alle deiezioni canine.
Il cuore del problema, secondo Rey, risiede in un comportamento deviante di alcuni cittadini, che trasformano i contenitori destinati agli escrementi animali in veri e propri discariche abusive.
Questo uso improprio non solo compromette l’igiene e l’estetica del paese, ma rivela una profonda mancanza di rispetto per il bene comune e una comprensibile frustrazione tra i residenti, che hanno più volte segnalato la situazione alle autorità.
La consigliera Rey, nel suo intervento, non si limita a denunciare il fenomeno, ma ne analizza le implicazioni.
L’accumulo di rifiuti domestici nei cestini dedicati ai cani non è solo un problema visivo, ma un sintomo di una crisi più ampia: una perdita di senso civico che si manifesta in comportamenti irresponsabili e dannosi per l’intera comunità.
La proposta di Rey, lungi dall’essere una soluzione semplicistica, si configura come un intervento mirato e pragmatico.
L’introduzione di cestini dotati di aperture restrittive, progettate per accogliere esclusivamente gli escrementi animali, rappresenta un tentativo di dissuadere l’utilizzo improprio dei contenitori, rendendo più difficile l’abbandono di rifiuti domestici.
Questa soluzione, apparentemente banale, si basa su un principio fondamentale: la progettazione degli spazi urbani deve guidare i comportamenti, rendendo più intuitivo e gratificante l’adempimento dei doveri civici.
Tuttavia, la consigliera Rey sottolinea che la responsabilità non ricade esclusivamente sull’amministrazione comunale.
L’educazione civica e la sensibilizzazione dei cittadini rappresentano elementi cruciali per promuovere un cambiamento culturale duraturo.
Non si tratta di ricorrere a misure repressive, come l’installazione di telecamere o l’incremento della presenza dei vigili, ma di favorire una maggiore consapevolezza del ruolo di ciascuno nel mantenimento del decoro urbano.
La questione sollevata da Rey apre un dibattito più ampio sulla gestione dei rifiuti e sulla necessità di ripensare le politiche di decoro urbano, non solo a Livorno Ferraris, ma in ogni comunità.
Un dibattito che richiede un approccio integrato, che coinvolga l’amministrazione, i cittadini e le associazioni locali, per promuovere una cultura del rispetto per l’ambiente e per il bene comune.
La soluzione dei cestini a bocca stretta è solo un tassello di un mosaico più complesso, che richiede un impegno costante e condiviso per costruire un futuro più pulito, più bello e più vivibile per tutti.
La Tari, tassa che tutti pagano, dovrebbe tradursi in un servizio impeccabile e in una città che rispecchi l’orgoglio di chi vi abita.









