La libertà di parola, un diritto fondamentale nell’era della democrazia, rischia di essere erosa in molte parti del mondo, e non solo. Il caso dell’invasato Boualem Sansal, lo scrittore francese-algerino che ha trascorso 182 giorni in carcere per la sua critica alla politica algerina, è un esempio lampante di questa minaccia.Saviano ha precisato con chiarezza che il fatto che l’autore sia stato arrestato e poi rilasciato non deve farci dimenticare che le sue parole sono state rese possibili grazie alla libertà di espressione garantita dalla Costituzione. Ma è anche vero, aggiunge Saviano, che l’arresto di Sansal è una ritorsione contro la letteratura e un messaggio chiarissimo per tutti gli scrittori: “nessuno è al riparo se spende parole critiche”.La critica della Francia nei confronti di Sansal ha dimostrato essere superficialità e scarsa attenzione a quanto avveniva in Algeria. I governi europei, continua Saviano, hanno firmato accordi con Stati che violano la libertà di espressione. Ma il caso Sansal mostra anche un’altra cosa: uno scrittore non può mai essere fermato, nemmeno togliendogli l’incarico e i voti.La libertà di parola è un diritto fondamentale in una società democratica. È questo che si è dimenticato ai giorni nostri. La politica ha preso il sopravvento sulla letteratura, ma non ci sono solo esempi da prendere come riferimento.Sandro Veronesi dice “La parola scritta si affretta a diventare verità”, e Paolo Flores d’Arcais ricorda che ci deve essere un caso Sansal anche in Italia. Una trasformazione radicale è avvenuta, e con essa le coscienze non si sono battute per la libertà di espressione come una volta. La sinistra non sente più l’obbligo morale di difendere questo diritto, e ciò che occorre è il rovesciamento di questa situazione affinché nasca un caso Sansal anche in Italia.La letteratura deve continuare a vivere per dare voce ai mille silenzi del mondo contemporaneo. In omaggio a Sansal, Melania Mazzucco ha letto un passaggio da Stuart Mill, Sandro Veronesi ha recitato una poesia di Bertolt Brecht e Chiara Valerio ha ricordato le parole di Sansal da una sua prefazione: “Che cos’è questo odio chi lo ha promulgato?”.