L’allenatore alla deriva, tra entusiasmo e disinganno: la sfida che attende Igor Tudor in panchina della Juventus.

L’incertezza della professione di allenatore è un condizionamento costante che può essere paragonato solo a quella di un navigatore alla deriva. La sua vita è scandita da momenti di grande entusiasmo e altrettanti di profondo disinganno, dipendente dal risultato dei singoli incontri. Quando si affaccia sulla panchina della Juventus, Igor Tudor non può più essere considerato un traghettatore in senso proprio, bensì il protagonista che guida la squadra verso nuove sfide.La sua esperienza è inseparabile da quella degli atleti che affollano lo spogliatoio, ognuno con le proprie emozioni e paure. La prossima partita è già lontana nel futuro, ma il presente richiede di vivere la singola sfida come se fosse l’ultima chance per scrivere una nuova pagina della storia del club.Un contratto a lungo termine, in realtà non offre alcuna garanzia in caso di serie di sconfitte consecutive. L’approccio migliore è proprio quello di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, senza progetti a lungo termine, poiché solo le esperienze del presente possono dirci cosa è buono e cosa va migliorato.