Professionisti del libro chiedono riconoscimento e sostegni alle istituzioni locali per il ruolo culturale e sociale.

I professionisti del libro chiedono riconoscimento al ruolo culturale e sociale che svolgono nelle comunità locali, oltre a un aumento dell’attenzione delle istituzioni nei loro confronti.In questo contesto, il mondo librario si è mobilitato a Torino per la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, organizzando un evento significativo in piazza con la partecipazione di moltissimi librai che hanno portato i loro volumi.Secondo le statistiche, il numero delle librerie torinesi è sceso nel triennio 2019-2021 (dal 15,9% al 10,7%), per un totale di trecentocinquanta negozi a tutta la regione. In questo senso il Comune ha lanciato un tavolo con l’obiettivo del rilancio del commercio.Paolo Chiavarino è stato assai chiaro nell’intervento pubblico, evidenziando le difficoltà dei negozianti e sottolineando i risultati ottenuti dalla città nel settore. Questo ha suscitato un grande consenso e l’ammirazione del pubblico.I professionisti hanno firmato una lettera aperta rivolta a lettori, giornalisti, operatori culturali affinché si riflettano sulla loro reale funzione nella società: infatti le librerie sono spazi di cultura, incontro, confronto e socializzazione. La manifestazione ha riscontrato grande partecipazione, tanto che ne è nata una petizione.I firmatari della lettera invitano la comunità ad aiutarli attraverso investimenti e sostegni strutturali. Chiedono di entrare nelle reti culturali insieme a scuole, biblioteche, enti locali, fondazioni, in modo da poter accedere alle medesime opportunità di tutti.Il manifesto si conclude con un appello: non parlate di noi quando chiudiamo e non dimenticateci anche nel momento delle vostre campagne promozionali. Aiutateci a sostenere gli autori esordienti, a costruire eventi, presentazioni e progetti con le scuole e aiutateci ad orientare i nostri clienti.Infine si evidenzia che una libreria è uno spazio di libertà.