Nel cuore del Canavese, un controllo stradale apparentemente ordinario ha innescato un’operazione antidroga di notevole portata, svelando un sofisticato sistema di occultamento e una rete di spaccio radicata nel tessuto territoriale.
Un ventenne, residente in un comune limitrofo a Ivrea, è stato fermato dai carabinieri del Radiomobile lungo la SP222 a Parella, dando il via a una serie di eventi che hanno portato all’arresto, in flagranza di reato, sia lui che il padre.
Il controllo, avvenuto nel pomeriggio del 18 dicembre, si è rapidamente trasformato in qualcosa di più complesso a seguito del comportamento del giovane, caratterizzato da un’agitazione percepibile che ha insospettito i militari.
Questa reazione, deviante rispetto alla normalità, ha spinto i carabinieri a richiedere l’autorizzazione per una perquisizione domiciliare, un atto che si è rivelato cruciale per l’esito dell’indagine.
All’interno dell’abitazione, condivisa con il padre, i militari hanno scoperto un vero e proprio labirinto di nascondigli.
Quattro chili di hashish, suddivisi in panetti di notevole dimensione, erano stati abilmente celati in diversi punti strategici dell’immobile.
L’occultamento, lungi dall’essere casuale, denota una pianificazione accurata e una volontà di eludere i controlli delle forze dell’ordine.
Tra i luoghi scelti per nascondere la droga, spicca l’incredulità di aver trovato parte della sostanza all’interno di un forno a microonde, un dettaglio che testimonia l’ingegnosità e la disinvoltura degli indagati.
L’ingente quantità di hashish rinvenuta lascia presagire un’attività di spaccio organizzata e consolidata, potenzialmente in grado di alimentare un mercato locale non indifferente.
Il valore economico della droga, una volta immessa in circolazione, avrebbe potuto generare un profitto considerevole per gli indagati.
Padre e figlio sono stati arrestati con l’accusa di detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, configurando un reato commesso in concorso.
Le indagini proseguono per accertare l’estensione della rete di spaccio e identificare eventuali complici.
Il ventenne è stato posto agli arresti domiciliari in attesa del processo, mentre il padre resta in custodia cautelare.
Questa operazione si inserisce in un contesto più ampio di intensificazione dei controlli da parte dei carabinieri del territorio eporediese, un’azione mirata a contrastare la diffusione della droga e i reati correlati, in particolare in un periodo dell’anno tradizionalmente più delicato per la sicurezza pubblica.
Il successo dell’operazione sottolinea l’importanza di un approccio proattivo e attento da parte delle forze dell’ordine, in grado di intercettare e smantellare le attività illecite che minano la sicurezza e la tranquillità dei cittadini.








