Ivrea, la stazione ferroviaria sotto assedio: degrado, microcriminalità e la silenziosa lotta di un esercenteLa stazione ferroviaria di Ivrea, un nodo cruciale per i collegamenti e un punto di riferimento per la comunità, è al centro di una crisi profonda.
Un’emergenza silenziosa, fatta di degrado, microcriminalità dilagante e una crescente sensazione di insicurezza che mina la vitalità del luogo e mette a dura prova l’operato di chi vi lavora.
Al cuore di questa situazione, la vicenda di Adriano Vaglio, titolare del Buffet Stazione, simbolo di resilienza in un contesto sempre più difficile.
Vaglio, ultimo esercente rimasto attivo nella zona, si trova costretto a vivere una quotidiana battaglia per la sopravvivenza.
Il degrado urbano, alimentato da fenomeni di microcriminalità, ha raggiunto un punto tale da rendere insostenibile la gestione del suo bar.
I ripetuti episodi di disturbo dell’ordine pubblico, che impongono interventi frequenti delle forze dell’ordine (fino a 3 o 4 chiamate giornaliere), hanno costretto Vaglio a rimuovere il dehor, con conseguenti perdite economiche significative, nonostante il regolare pagamento dei canoni per l’occupazione del suolo pubblico al Comune.
La denuncia, sollevata dal consigliere comunale Massimiliano De Stefano (Azione), mette in luce una realtà preoccupante: un’area, un tempo luogo di passaggio e di scambio, è diventata teatro di attività illegali, con la presenza di giovani coinvolti in spaccio di droga, detenzione di armi e atti di violenza.
Il consigliere De Stefano lancia un appello ai genitori, invitandoli a monitorare la frequentazione dei propri figli e a rendersi conto della pericolosità di un ambiente che rischia di condizionare negativamente il loro futuro.
La stazione ferroviaria è attualmente interessata da una “zona rossa” istituita dal Prefetto di Torino e prorogata fino al 2026, un provvedimento straordinario volto a rafforzare la vigilanza e a prevenire ulteriori episodi di microcriminalità.
Il piano prevede un incremento delle pattuglie, ma la situazione dimostra che le risorse impiegate non sono sufficienti per arginare un fenomeno radicato e complesso.
L’arresto di un 37enne, sorpreso con ingenti quantità di hashish, crack, cocaina e un bilancino di precisione, durante un controllo del territorio, evidenzia l’efficacia dei controlli, ma anche la necessità di affrontare le cause profonde che alimentano questo mercato illecito.
La vicenda di Adriano Vaglio e la situazione generale della stazione ferroviaria di Ivrea rappresentano una sfida urgente per l’intera comunità.
È necessario un approccio integrato, che coinvolga le forze dell’ordine, le istituzioni locali, le associazioni di volontariato e i cittadini stessi, per riqualificare l’area, garantire la sicurezza e restituire alla stazione il ruolo di punto di riferimento positivo per la città.
Il futuro della stazione, e il benessere della comunità, dipendono dalla capacità di agire in modo coeso e determinato.
La resilienza di un esercente come Adriano Vaglio, in un contesto così difficile, non deve essere lasciata da sola, ma sostenuta e valorizzata come simbolo di speranza e di impegno civile.







