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domenica 16 Novembre 2025

Terremoti nelle Valli di Lanzo: due scosse lievi e un monito.

Nella quieta cornice delle Valli di Lanzo, un’inattesa sequenza sismica ha interrotto la quiete del 13 novembre 2025.
Due eventi tellurici, distinti ma connessi da una rapidità temporale sorprendente, hanno scosso la regione, stimolando l’attenzione e la vigilanza delle comunità locali.
La loro magnitudo, pari a 2.4 sulla scala Richter, pur rientrando in una soglia considerata lieve, ha manifestato la dinamica geologica sottostante, evocando la complessità del territorio alpino occidentale.

La prima vibrazione, registrata alle 20:58:56, si è manifestata con un’energia concentrata a soli 3 chilometri a est di Viù, a una profondità di 12 chilometri.

Questa profondità, sebbene mitigasse parzialmente l’impatto superficiale, permise comunque a numerosi residenti di percepire la scossa, descrivendo un breve ma inequivocabile tremore.

L’evento, seppur non accompagnato da danni strutturali, ha offerto un monito sulla fragilità delle costruzioni in aree sismiche, anche quando la magnitudo è contenuta.

A poco più di un’ora di distanza, alle 22:03:41, una seconda scossa, identica per intensità, ha pulsato a 4 chilometri a nord-ovest di Varisella, ad una profondità maggiore, pari a 14 chilometri.

Questa maggiore profondità, combinata con l’avanzato orario serale, ha ridotto ulteriormente la percezione della scossa, confinandola a una sensazione più sfumata per alcuni abitanti.
L’intervallo temporale tra i due eventi suggerisce una possibile correlazione tra le faglie attive nella zona, un fenomeno tipico di aree montuose con una complessa storia geologica.

L’assenza di danni a persone o cose, prontamente confermata dalle autorità competenti e dai vigili del fuoco, testimonia l’efficacia dei sistemi di monitoraggio e la resilienza delle comunità locali.
Tuttavia, l’episodio invita a una riflessione più ampia sulla sismicità alpina.

La regione, situata in una zona di convergenza tra la placca africana e quella euroasiatica, è caratterizzata da una moderata, ma costante, attività tellurica.
La comprensione delle dinamiche tettoniche, lo studio delle faglie attive e l’implementazione di pratiche di costruzione antisismiche rappresentano elementi cruciali per la sicurezza delle popolazioni che vivono in queste aree.
L’evento del 13 novembre 2025, seppur di lieve entità, si inserisce in questo quadro e rafforza la necessità di un approccio proattivo nella gestione del rischio sismico alpino.

La sorveglianza costante del territorio e la sensibilizzazione della popolazione rimangono, pertanto, priorità imprescindibili.

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