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sabato 15 Novembre 2025

Tragedia sulla Statale: Richiesta di Giustizia per Ezio Cauda

Tragedia sulla Statale: L’eredità di una Negligenza e la Richiesta di Giustizia per Ezio CaudaLa comunità di Pino Torinese e l’intera regione piemontese sono ancora segnate dalla tragica scomparsa di Ezio Cauda, tassista apprezzato per la sua gentilezza e talento musicale, deceduto il 7 agosto 2022 a seguito del crollo di un pioppo.
Un evento che, secondo l’accusa, non è stato una semplice fatalità, ma il risultato di una serie di omissioni e negligenze strutturali che hanno portato alla morte di un uomo, lasciando un vuoto incolmabile tra i suoi familiari e i suoi cari.
Il pubblico ministero Patrizia Gambardella ha richiesto la condanna di tre figure chiave di Anas (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade): il capo cantoniere, il capo nucleo e il responsabile del centro di manutenzione.

Le accuse contestate sono di omicidio stradale colposo, un crimine che riflette la gravità della loro presunta responsabilità in una tragedia evitabile.
Il pm ha sottolineato come lungo la statale, il tratto teatro dell’incidente, fosse presente una situazione di pericolosità latente, caratterizzata da alberi a rischio cedimento, con segnalazioni ripetute e documentate nel corso del tempo, ignorate in maniera strutturale.

L’incidente che ha visto Ezio Cauda perdere la vita è stato brutale: un pioppo, colpito da un temporale violento, si è abbattuto sul taxi, trasformando la Fiat Tipo in un ammasso di lamiere.
La passeggera, fortunatamente, è sopravvissuta, ma l’impatto emotivo dell’evento ha scosso profondamente l’intera comunità.
La richiesta di condanna del pm non si limita alla mera constatazione dell’evento tragico.
Al centro dell’accusa vi è una ricostruzione dettagliata delle omissioni che hanno preceduto la morte di Cauda.

Rapportini giornalieri, corrispondenza interna ad Anas e sopralluoghi hanno ripetutamente evidenziato la presenza di alberi pericolanti, segnalando la necessità di interventi urgenti.

Il 1 settembre 2021, il caponucleo di Anas aveva scritto a un’impresa di manutenzione, sollecitando l’abbattimento delle alberature a rischio.

A ottobre, sempre il capocantoniere aveva avvertito del potenziale pericolo per la circolazione, ma le segnalazioni sono rimaste inascoltate, perdendo di vista l’imperativo di garantire la sicurezza della viabilità.

Anche un’ordinanza del comune, che aveva disposto l’abbattimento di 99 alberi nelle vicinanze, viene citata come “comportamento alternativo o lecito” che gli imputati avrebbero dovuto adottare.
La perizia tecnica, condotta dal fitopatologo Paolo Gonthier, ha censito ben 68 alberi disseccati, un quadro allarmante che confermerebbe la situazione di grave pericolo.
La perizia sottolinea come il pioppo, pur non manifestando segni evidenti di cedimento, fosse “gravemente compromesso” a livello fitopatologico e fitostatico, rendendo necessario il suo abbattimento da parte di esperti.

Il processo vede i familiari di Ezio Cauda costituirsi parte civile, affiancati dall’avvocato Fabio Ghiberti, nel tentativo di ottenere giustizia e di far luce sulle responsabilità che hanno portato alla tragica scomparsa.
Le difese, rappresentate dagli avvocati Giulio Calosso e Maria Grazia Pellerino, sollevano dubbi sulla titolarità effettiva della proprietà del terreno su cui sorgeva l’albero.
La vicenda Cauda non è solo un caso di omicidio colposo, ma un campanello d’allarme sulla necessità di una gestione più attenta e responsabile della sicurezza stradale, con particolare riguardo alla manutenzione del patrimonio arboreo e alla prevenzione dei rischi ambientali.
La richiesta di giustizia per Ezio Cauda è un monito a non dimenticare mai il valore della vita umana e l’importanza di garantire la sicurezza di tutti i cittadini.

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