Cozio e i Tesori della Liuteria: Una Mostra a Palazzo Madama

0
28

Un Nobile Visionario e il Patrimonio della Liuteria: Palazzo Madama celebra Ignazio Alessandro Cozio di SalabuePalazzo Madama, custode della storia e dell’arte antica di Torino, dedica una mostra di eccezionale valore a una figura spesso misconosciuta ma fondamentale per la comprensione del patrimonio musicale italiano: Ignazio Alessandro Cozio di Salabue.

In occasione del 270° anniversario della sua nascita, la Corte Medievale si trasforma in un viaggio affascinante attraverso la vita e la collezione di un uomo che ha saputo coniugare passione, erudizione e lungimiranza.
Ignazio Alessandro Cozio (1755-1832) fu molto più di un semplice collezionista.
Egli incarnò un nuovo modo di intendere il rapporto con gli oggetti d’arte, elevando il collezionismo a strumento di ricerca storica e scientifica.
In un’epoca in cui l’attenzione si concentrava prevalentemente sull’estetica, Cozio si distinse per un approccio sistematico, basato sull’indagine della provenienza, l’analisi costruttiva e la comparazione delle scuole liutarie.

Le sue annotazioni organologiche, precise e dettagliate, anticipano di secoli le metodologie dell’organologia moderna, offrendo una finestra unica sulla tecnica e i segreti dei maestri liutai cremonesi.

La mostra, frutto della collaborazione con l’Associazione Il Salabue e curata da Giovanni Accornero e Duane Rosengard, presenta una selezione di venti strumenti ad arco, tra cui dodici appartenuti direttamente al conte Cozio, molti dei quali esposti al pubblico per la prima volta.
Tra questi spiccano capolavori di Guadagnini, Stradivari, Amati e Bergonzi, accompagnati da una ricca documentazione che include ritratti, oggetti di lavoro, strumenti complementari e documenti d’archivio.
Particolarmente significativa è la presenza di due violini di straordinaria importanza storica: lo Stradivari “Viotti” (1718) e il Guarneri “del Gesù” (1736), entrambi appartenuti a celebri virtuosi del Teatro Regio, e il ritratto di Viotti ad opera di Élisabeth Vigée Le Brun, recentemente riemerso sul mercato antiquario.

La collezione di Cozio non si limitò agli strumenti di maestri affermati.
Egli si distinse per l’acquisizione, nel 1775, dell’intera bottega di Antonio Stradivari, un gesto di inestimabile valore che gli permise di accedere a disegni, forme e attrezzi utilizzati dal grande maestro, preservando così un patrimonio fondamentale per la memoria della liuteria cremonese.

Questa acquisizione, oggi custodita presso il Museo del Violino di Cremona, testimonia la sua visione innovativa e il suo impegno nella tutela del patrimonio culturale.
Per rendere l’esperienza espositiva ancora più coinvolgente, è stata realizzata un’installazione 3D interattiva, “La forma del suono”, che permette di esplorare in dettaglio il celebre violino Guadagnini “Salabue-Berta”.
Questa innovativa tecnologia permette di immergersi nel cuore della liuteria storica, comprendendo a fondo le caratteristiche tecniche e le peculiarità di questo strumento iconico.

Attraverso un percorso espositivo ricco di spunti e approfondimenti, la mostra offre un’occasione unica per conoscere un uomo che ha saputo coniugare passione, erudizione e lungimiranza, contribuendo in modo significativo alla comprensione e alla valorizzazione del patrimonio musicale italiano.
Ignazio Alessandro Cozio di Salabue non fu solo un collezionista, ma un vero e proprio visionario, un precursore di un nuovo modo di intendere il rapporto tra l’uomo e l’arte, un testimone prezioso della storia della liuteria e un custode appassionato del patrimonio culturale italiano.