Diesel Euro 5: Nuova Proroga e Svolta nelle Regioni Nord

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Il dibattito sulla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nelle regioni del Nord Italia si riaccende, caratterizzato da un continuo rimandare e da una complessa stratificazione di interessi e necessità.
A distanza di un anno dall’annullamento del precedente provvedimento, una nuova modifica al Decreto Infrastrutture, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 19 luglio 2025, posticipa nuovamente il blocco al 1°ottobre 2026, un segnale emblematico di un problema che si trascina nel tempo.
La decisione, lungi dall’essere una semplice proroga, riflette una profonda valutazione delle conseguenze socio-economiche generate dalla restrizione.
Le preoccupazioni espresse dai territori, condivise da cittadini e imprese, hanno evidenziato la difficoltà nel conformarsi a un divieto che impattava significativamente sulla mobilità e sull’attività produttiva.

Il blocco, che prevedeva l’impossibilità di circolare dalle 8:30 alle 18:30 nei comuni con una popolazione superiore ai 30.000 abitanti per veicoli immatricolati tra il 2009 e il 2015, rappresentava un ostacolo tangibile, specialmente considerando che molti veicoli, pur dotati di tecnologie di abbattimento delle emissioni come DPF e sistemi SCR, non riuscivano a soddisfare le più recenti normative ambientali.

Si stima che circa 1,3 milioni di veicoli diesel Euro 5 siano attualmente in circolazione nelle regioni interessate – Lombardia (il territorio con la più alta concentrazione, 484.000 veicoli), Veneto (340.000), Emilia-Romagna (270.000) e Piemonte (240.000).

Nonostante le parole di apprezzamento verso il governo, le amministrazioni regionali esprimono la consapevolezza di dover accelerare la ricerca di soluzioni sostenibili per agevolare questa transizione, un processo complesso che va oltre la semplice gestione delle restrizioni alla circolazione.
La novità sostanziale rispetto al rinvio del 2024 non risiede solamente nella data di posticipo, ma anche nella revisione delle soglie dimensionali dei comuni coinvolti.

A partire dal 2026, infatti, le restrizioni si applicheranno esclusivamente ai comuni con una popolazione superiore a 100.000 abitanti, un cambiamento che, sebbene apparentemente attenuativo, non elimina la necessità di un approccio globale alla questione della qualità dell’aria.

Ancora più rilevante è l’introduzione di un margine di flessibilità per le regioni, che potranno esonerare i veicoli diesel Euro 5 dal blocco attraverso l’implementazione di misure concrete volte a migliorare la qualità dell’aria.

Queste misure includono interventi di efficientamento energetico degli edifici, incremento delle aree verdi urbane, potenziamento del trasporto pubblico – con un focus su soluzioni ibride ed elettriche – e, crucialmente, incentivi per l’acquisto di veicoli a batteria o ibridi.
Il ritorno degli ecobonus a partire dalla metà di ottobre segna un’ulteriore tappa fondamentale.
Questi incentivi statali, destinati principalmente all’acquisto di veicoli elettrici e ibridi, rappresentano un’opportunità concreta per accelerare la transizione verso una mobilità più sostenibile.
La ricerca di soluzioni innovative e l’adozione di politiche mirate, unitamente all’impegno dei cittadini e delle imprese, saranno determinanti per affrontare la sfida della qualità dell’aria e garantire un futuro più pulito e vivibile per le regioni del Nord Italia.