Quindici Anni di Sospensione Legale: La Vertenza dei Terreni a Volpiano

0
10

Un Quindici Anni di Sospensione Legale: La Questione dei Terreni in Via Pinetti e il Danno alla Crescita ComunitariaUna complessa vicenda, intrecciata a negligenza amministrativa e potenziali implicazioni legali, emerge dalle recenti interrogazioni consiliari relative all’area di via Pinetti a Volpiano.
La questione, che affonda le sue radici in una delibera del 2008, solleva interrogativi cruciali sulla gestione del territorio, la trasparenza amministrativa e la responsabilità politica di fronte ai cittadini.
La genesi del problema risiede nell’accordo, stipulato verbalmente, tra il Comune e i proprietari di alcuni terreni privati.

L’obiettivo era facilitare la realizzazione della Circonvallazione Nord (Sp 40), attraverso la cessione di aree comunali alla Provincia di Torino in cambio della costruzione di una rotatoria in prossimità di via Pinetti.

Tuttavia, la promessa di una “occupazione temporanea” dei terreni privati, mai formalizzata con le dovute procedure ablative, ha generato un vuoto legale protratto per quindici anni, con conseguenze potenzialmente onerose per l’erario e la comunità volpianese.

La mancata attivazione di una procedura ablatoria, ovvero il percorso legale per acquisire la proprietà di beni privati a fini di interesse pubblico, ha lasciato i proprietari in una situazione di incertezza e privazione, con il Comune che ha continuato a usufruire dei terreni senza corrispondere un adeguato indennizzo.
Questa omissione, aggravata dalla carenza di un accordo bonario, ha portato i proprietari a richiedere, nel 2023, la restituzione delle aree o, in alternativa, un risarcimento completo che comprendesse il valore del bene e un’indennità per l’occupazione abusiva.

Di fronte alla pressione legale, la Giunta comunale ha avviato, solo a settembre 2024, una procedura di “acquisizione sanante”, finalizzata a regolarizzare formalmente la proprietà dei terreni a favore del Comune.

Questo intervento, con un esborso iniziale stimato a 111.000 euro, è destinato a sommarsi all’indennizzo per l’occupazione abusiva, la cui quantificazione resta ancora incerta.
Le dichiarazioni dell’Assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Cisotto, che attribuiscono la responsabilità alla mancata conclusione delle procedure da parte dell’Ufficio dell’epoca, non sono state sufficienti a placare le opposizioni.
Queste ultime sottolineano come la responsabilità non sia puramente tecnica, ma derivi da una carenza di programmazione politica e finanziaria.

L’assenza di previsioni di spesa per l’esproprio nei bilanci comunali tra il 2008 e il 2023 evidenzia una mancanza di lungimiranza che ora costringe l’Amministrazione a ricorrere all’avanzo libero, a scapito di altri investimenti prioritari per la comunità.

L’interrogazione presentata dai gruppi consiliari di minoranza Cambiamo Volpiano e Gente di Volpiano mira ad accertare le responsabilità nell’accordo verbale, a chiarire le implicazioni per il Comune e i cittadini, e a definire l’indirizzo politico che ha guidato la gestione della questione.
Vengono richieste spiegazioni sull’inerzia del dirigente dell’Ufficio Lavori Pubblici e sulla mancata trasformazione dei terreni privati in viabilità pubblica.
Oltre ai costi diretti dell’indennizzo, la vicenda solleva interrogativi più ampi sulla governance del territorio, sulla necessità di procedure trasparenti e vincolanti per le acquisizioni di beni pubblici, e sulla responsabilità politica di fronte ai cittadini.
La discussione, in programma al Consiglio comunale, rappresenta un momento cruciale per fare luce su una situazione complessa e per evitare che simili episodi si ripetano in futuro, garantendo la tutela dei diritti dei cittadini e la corretta gestione del patrimonio pubblico.