Si tiene lunedì 15 dicembre, alle ore 21 all’Auditorium Mozart di Ivrea, lo spettacolo della Bottega Poggi dal titolo “Dopo il no, ovvero il sì che non fu”, variazioni esistenziali artistiche.
Si tratta di un omaggio a Beckett, al teatro, al coraggio di chi “aspettando” resta e resiste, con Daniela Poggi e Oreste Valente. In una scena ridotta all’essenziale, dove il tempo è un respiro e lo spazio un battito di cuore, due esseri – forse due attori, forse due anime, forse due voci rimaste sospese – si incontrano dopo una vita fatta di ruoli, sì detti per abitudine e no taciuti per paura.
Daniela e Oreste non interpretano personaggi: si spogliano di tutto, persino del proprio nome, entrando in un territorio beckettiano in cui l’identità è instabile, la memoria inciampa, e la parola è un tentativo disperato di contatto. Il palco diventa un luogo di passaggio: una piazza vuota, un supermercato della vita, una spiaggia senza volto, un social senza spettatori. Qui si interrogano su cosa resti dell’essere umano quando smette di apparire, quando non è più riconosciuto, quando non c’è pubblico che osservi o “mi piace” che confermi l’esistenza.
Tra un battito e l’altro, emergono confessioni: l’attore che cerca l’anima dei personaggi per evitare la propria, la donna che vorrebbe camminare senza essere vista, l’uomo che desidera dissolversi nell’anonimato per ritrovare autenticità.
Il mondo che li circonda – fatto di identità amplificate, nomi difesi come bandiere, appartenenze gridate – diventa una gabbia da cui tentare la fuga. Si parla di teatro, di ferite, di maschere, del dovere e del bisogno di esistere, del peso dell’apparire, della fragilità dell’essere umani.
Nel cuore della notte scenica, una domanda domina tutto:
chi sono io, se nessuno mi guarda più?
La risposta, forse, arriva nel finale: un istante di verità in cui i due si riconoscono non come attori, non come personaggi, ma come esseri vivi.
Un ultimo battito.
Un “no” che salva.
Un “sì” che non accadde mai.
E una voce lontana – beckettiana, ironica, misericordiosa – che li congeda ricordando che, nonostante tutto, le sorprese sono salve.
“Dopo il no, ovvero il sì che non fu” è un attraversamento poetico, un rito laico, un’opera sulla libertà di non essere niente per poter essere finalmente sé stessi.
Daniela Poggi è un’attrice che ha attraversato con naturalezza tutti i generi dello spettacolo.
Dalla prosa di alta scuola – con maestri come Gabriele Lavia e Mario Missiroli – al varietà con giganti come Valter Chiari e Johnny Dorelli. Dal cinema comico e popolare, lavorando con Steno, Paolo Villaggio, Enrico Montesano, al cinema d’autore con Ettore Scola. Per il pubblico televisivo è stata un volto familiare, dagli esordi ne La Sberla fino ai cinque anni alla conduzione di “Chi l’ha visto?”, che le hanno dato una nuova dimensione umana e professionale.
Oreste Valente proviene dalla prestigiosa Bottega Teatrale di Vittorio Gassman.
Ha collaborato con registi come Mario Monicelli e Luigi Squarzina, ed è stato in scena accanto a interpreti come Monica Guerritore, Veronica Pivetti, Stefano Bollani e Nicola Piovani. Il suo spettacolo su Dante, scritto, diretto e interpretato, ha viaggiato per il mondo, diventando il suo biglietto da visita artistico internazionale.
I due si conoscono negli anni Novanta grazie a Mario Missiroli, che li vuole insieme – con Geppy Gleijeses e Carlo Croccolo – nello spettacolo L’albergo del libero scambio.
Lo spettacolo vive una lunga tournée e una storica ripresa televisiva per Rai Palcoscenico.
Da allora non si perdono di vista: restano colleghi, amici, compagni di sguardi artistici, e lavorano spesso insieme.
Oggi tornano insieme in teatro con un loro progetto cui lavorano da tempo e che troverà una forma scenica definitiva nella prossima stagione teatrale. Presentano una anteprima nazionale ad Ivrea, rispondendo a una domanda semplice e vertiginosa: come sarebbero cambiate le loro vite se avessero detto alcuni “sì” e alcuni “no”? Scelte mancate, occasioni rifiutate o accettate, deviazioni improvvise, destini sfiorati.
Come i personaggi di Beckett, Daniela e Oreste scelgono di mostrarsi senza maschere, autentici, fragili, diretti: due artisti che interrogano il proprio cammino per capire ciò che li ha resi ciò che sono. Due esseri umani in scena, alla ricerca, forse, di quel “sì che non fu” e di quel “no che li ha salvati”.
INGRESSO A OFFERTA
Serata di beneficienza a favore dell’associazione Piccolo Carro di Chiaverano (TO).
Piccolo Carro è un’associazione di volontariato Onlus che, ispirandosi ai principi di solidarietà sociale, si prefigge di aiutare, sostenere e promuovere le persone che si trovano in difficoltà fisiche e psichiche avvalendosi dei principi della socioterapia: vivere, lavorare ed imparare insieme.
ORARIO DI SEGRETERIA
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