Sabato prossimo, l’Isolone di Bertolla, nel cuore del Po, si trasformerà in un palcoscenico di resilienza e riconciliazione ambientale.
Un’iniziativa inedita, “River Litter – Po SalvaMare”, vedrà protagonisti volontari, cittadini e, in una commovente dimostrazione di integrazione sociale, detenuti provenienti dagli istituti penitenziari di Torino e Ivrea, concessi in regime di permesso premio.
L’evento, più di una semplice operazione di pulizia, si configura come un laboratorio a cielo aperto per la costruzione di un futuro più sostenibile e inclusivo.
Promossa da Plastic Free Onlus, leader nella lotta all’inquinamento da plastica a livello nazionale, e da Seconda Chance, un’associazione di terzo settore focalizzata sul reinserimento socio-lavorativo dei detenuti, l’iniziativa gode del patrocinio e del supporto di enti cruciali come il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’Autorità Distrettuale del Bacino del Po, Parks Italy e Legambiente.
Questa sinergia istituzionale e associativa sottolinea l’importanza strategica di affrontare la crisi ambientale e la necessità di offrire opportunità concrete di riscatto sociale.
L’Isola Bertolla, un ecosistema fluviale fragile e spesso martoriato dall’abbandono di rifiuti, diventa così il simbolo di una sfida complessa: ripulire non solo l’ambiente, ma anche le ferite sociali.
La partecipazione dei detenuti, guidati da educatori e affiancati da volontari, rappresenta un atto di fiducia reciproca e un’occasione unica di apprendimento.
Come evidenzia Flavia Filippi, presidente e fondatrice di Seconda Chance, “il reinserimento non è un processo teorico, ma un percorso fatto di responsabilità, partecipazione attiva e impegno condiviso.
Queste giornate permettono di ricostruire legami, acquisire competenze pratiche e riappropriarsi della propria dignità.
”La visione di Plastic Free, espressa dal direttore generale Lorenzo Zitignani, rafforza questa prospettiva.
Le attività di pulizia non sono finalizzate unicamente alla rimozione dei rifiuti, ma anche, e soprattutto, alla sensibilizzazione della comunità e alla promozione di un cambiamento culturale profondo.
L’azione simbolica di ripulire il fiume, arteria vitale per il territorio, diventa un invito alla riflessione sul nostro impatto ambientale e sulla necessità di adottare comportamenti più responsabili.
L’iniziativa “River Litter – Po SalvaMare” si erge a esempio virtuoso di come l’associazionismo, superando barriere e pregiudizi, possa generare un impatto positivo duraturo.
È un ponte che unisce mondi apparentemente distanti, creando valore non solo per l’ambiente, ma anche per le persone, dimostrando che la sostenibilità e l’inclusione sociale sono due facce della stessa medaglia.
Questo approccio integrato, che coniuga la tutela ambientale con la promozione del reinserimento sociale, offre una speranza concreta per un futuro più equo e sostenibile per tutti.







