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Donata, rinascere dopo il tumore

Da Torre Canavese ad ambasciatrice della prevenzione: il percorso di dolore, scoperta e impegno di una donna che ha scelto di trasformare la paura in solidarietà.

Quando nel marzo 2014 Donata ricevette la diagnosi, la notizia cadde come una sentenza: un nodulo rimosso, ritenuto benigno, si trasformò in un tumore triplo negativo, una forma aggressiva che richiedeva chemioterapia. La ferita era doppia: poco più di un anno prima aveva perso sua madre a causa di un cancro.

La decisione di non arrendersi segnò l’inizio di una rinascita. Dopo le cure, un test genetico le rivelò la mutazione BRCA-1, ereditata – come avrebbe poi scoperto – anche da una parente. Investita della consapevolezza del rischio, Donata scelse di sottoporsi a interventi preventivi: mastectomia e annessiectomia, per togliere alla mutazione ogni potere sul suo destino.

Il viaggio verso la “nuova vita” la portò a incontrare aBRCAdabra ETS, associazione nazionale dedicata a chi convive con mutazioni BRCA e alle loro famiglie. È lì che Donata trovò non solo informazione, ma un ruolo: divenne referente per il Piemonte, offrendo ascolto, consigli, vicinanza e rete. Nel suo racconto emerge un messaggio forte: «Il tumore lascia segni nell’anima, non solo nel corpo». Per Donata non fu mai solo battaglia individuale: la sua scelta è diventata missione. Accanto ai gruppi WhatsApp regionali, parte di un sistema solidale di supporto, invita chiunque a rivolgersi a centri specializzati e a non affrontare da soli la propria storia.

La sua esperienza non è solo testimonianza, ma atto d’amore e di responsabilità verso chi può trovarsi nel suo stesso cammino. Ogni firma, ogni informazione condivisa, ogni colloquio offerto è un mezzo per trasformare un dolore in rinascita collettiva.

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