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martedì 18 Novembre 2025

Alpini e Banco Alimentare: una Colletta per la speranza.

La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, un faro di speranza per le famiglie in difficoltà, ha visto quest’anno un’impronta ancora più marcata grazie al fondamentale supporto della Brigata Taurinense e delle altre sezioni dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA).
Questo appuntamento, promosso dalla Fondazione Banco Alimentare, si configura non solo come una raccolta di beni di prima necessità, ma come una potente manifestazione di solidarietà e un’occasione cruciale per portare all’attenzione pubblica il complesso fenomeno della povertà alimentare.

L’impegno dell’Esercito Italiano, attraverso le sue diverse componenti, ha superato il mero supporto logistico.
Reggimenti alpini e unità logistiche, dislocati strategicamente in diverse province – dal Torinese, con il reggimento logistico di Rivoli, a Cuneo, Novara e L’Aquila – hanno garantito la raccolta e il trasporto sicuro delle donazioni direttamente dai punti vendita verso i centri di stoccaggio.

Questo sforzo organizzativo, che ha coinvolto personale specializzato e mezzi dedicati, ha permesso di ottimizzare i tempi e massimizzare la quantità di alimenti recuperati, evitando sprechi e assicurando una distribuzione efficiente.

L’operazione non si limita a un gesto isolato; si inserisce in un percorso di impegno sociale radicato nei valori dell’ANA, che da sempre affianca la popolazione civile in situazioni di emergenza e necessità.
La Giornata della Colletta Alimentare, in questo contesto, assume un significato ancora più profondo, diventando un momento di sensibilizzazione verso un problema spesso silente, la fame infantile e la difficoltà di accesso a un’alimentazione adeguata.
La Fondazione Banco Alimentare, con il suo capillare network di volontari e partner, coordina l’intera operazione, trasformando le donazioni in un aiuto concreto per migliaia di persone.

L’apporto degli alpini, in questo senso, amplifica l’impatto dell’iniziativa, creando un ponte tra l’istituzione militare e la comunità locale, rafforzando il tessuto sociale e promuovendo una cultura della solidarietà e della responsabilità collettiva.

L’evento si configura quindi come un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, volto a contrastare la povertà alimentare e a costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti.

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