Il Castello di Rivoli accoglie “Domani torno”, una retrospettiva monografica di portata eccezionale dedicata a Enrico David, figura artistica complessa e poliedrica, nata ad Ancona nel 1966.
Questa esposizione, la più ampia mai realizzata in Italia a tributo all’artista, si configura come un’occasione imperdibile per comprendere l’evoluzione del suo linguaggio, finora prevalentemente riconosciuto e celebrato nel panorama internazionale, dove risiede e lavora da decenni.
Contrariamente a un percorso lineare, “Domani torno” si articola in un labirinto di significati, offrendo una profonda riflessione sulla condizione umana contemporanea, sulla sua fragilità, le sue metamorfosi e le sue ambivalenze.
La curatela di Marianna Vecellio ha concepito un percorso espositivo che trascende la semplice presentazione di opere, trasformando il Castello in un vero e proprio palcoscenico per l’immaginario davidiano.
Oltre ottanta opere, accuratamente selezionate e rielaborate in inedite installazioni immersive, conducono lo spettatore in un viaggio onirico e a tratti perturbante.
Sebbene l’artista abbia partecipato a tre edizioni della Biennale d’Arte di Venezia, questa mostra rappresenta un’opportunità unica per un pubblico italiano di immergersi nella totalità del suo lavoro.
L’allestimento, fortemente voluto dall’artista, si struttura attorno a sei ambienti tematici, veri e propri microcosmi che condensano i nuclei centrali della sua ricerca.
Tra questi spiccano “Madrreperlage”, installazione che ha segnato una svolta nel suo percorso, “Ultra Paste”, emblema della sua sperimentazione materica, e “Absuction Cardigan”, opera che ne ha sancito il riconoscimento internazionale con la nomination al prestigioso Turner Prize.
“Tutto il resto spegnere”, proveniente dall’esperienza al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, aggiunge un ulteriore tassello alla comprensione della sua visione artistica.
L’eco del pensiero di David si arricchisce di un dialogo inatteso con la collezione di Villa Cerruti, che dona alla mostra un orizzonte più ampio.
La presenza di opere, tra cui un significativo esempio di Giorgio de Chirico, crea un ponte generazionale e stilistico, stimolando riflessioni sul rapporto tra passato e presente, tradizione e innovazione.
“Domani torno” non è quindi solo una retrospettiva, ma un’indagine complessa sull’identità, sulla memoria e sul significato dell’esistenza nel mondo contemporaneo, un’esplorazione che invita lo spettatore a interrogarsi sul proprio ruolo e sulla propria percezione della realtà.
L’evento, dal 29 ottobre 2024 al 22 marzo 2026, si configura come un appuntamento culturale di primaria importanza per il panorama artistico nazionale.







