giovedì 2 Ottobre 2025
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Rivoli

Rivoli, respinto murales per Sergio Ramelli: scontro sulla memoria.

Il recente dibattito nell’assemblea comunale di Rivoli (Torino) ha visto l’accantonamento, con una netta maggioranza, di una mozione presentata da Fratelli d’Italia.

L’iniziativa mirava alla realizzazione di un murales commemorativo dedicato a Sergio Ramelli, giovane studente milanese strappato alla vita nel 1975 a soli diciotto anni, vittima di un atto violento perpetrato da membri di Avanguardia Operaia.

La data dell’anniversario, i primi cinquant’anni dalla sua morte, aveva stimolato la proposta, concepita per essere collocata in prossimità di una struttura scolastica, luogo simbolo di formazione e trasmissione di valori.

La decisione, che ha visto 15 voti contrari contro 7 favorevoli, ha acceso un acceso confronto che ha messo a galla profonde divisioni interpretative sul significato della memoria collettiva e sulla responsabilità storica.
I consiglieri di Fratelli d’Italia, Valerio Calosso, Vincenzo Vozzo e Federico Depetris, hanno contestato aspramente le motivazioni addotte dalla maggioranza, definendole “superficiali e prive di fondamento”.

Hanno sottolineato come la figura di Sergio Ramelli rappresenti un capitolo doloroso e cruciale degli anni di piombo, un’epoca segnata da una radicalizzazione politica che sfociò in violenze inaccettabili e in una logica di scontro ideologico.
Secondo l’opposizione, un murales dedicato a Ramelli avrebbe costituito un potente messaggio di sensibilizzazione per le nuove generazioni, un invito esplicito al rispetto delle opinioni altrui, anche divergenti, e una condanna inequivocabile di ogni forma di criminalizzazione dell’avversario politico.

L’iniziativa si configurava, quindi, come un’occasione per riflettere criticamente sul passato e per rinsaldare i principi costituzionali di libertà e tolleranza.

La mancata approvazione della mozione è stata interpretata da Fratelli d’Italia come un segnale di una persistente difficoltà da parte della sinistra rivolese di confrontarsi in modo sereno e costruttivo con il proprio passato, di riconoscere e di assumersi la responsabilità di errori e scelte che hanno contribuito a creare un clima di violenza e intolleranza.

L’episodio ha riacceso il dibattito sulla figura di Sergio Ramelli, la cui storia continua a suscitare emozioni forti e a stimolare riflessioni profonde.
L’opposizione ha espresso il timore che si stia tentando di minimizzare la gravità del martirio subito dal giovane, di cancellare o di offuscare un capitolo oscuro della storia italiana, un capitolo in cui la violenza politica veniva spesso percepita come una forma di azione legittima.

In definitiva, la vicenda ha sollevato interrogativi fondamentali sulla natura della memoria storica, sul ruolo delle istituzioni nel promuovere la riconciliazione e sulla necessità di un costante impegno per difendere i valori della democrazia e della legalità, soprattutto in un’epoca caratterizzata da crescenti tensioni sociali e politiche.
L’episodio resta un monito a non dimenticare le vittime dell’odio ideologico e a vigilare affinché simili tragedie non si ripetano mai più.

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