L’arte si configura come uno strumento potente, un ponte sensibile per ricostruire la resilienza femminile dopo le ferite inflitte dalla violenza, generando al contempo uno spazio di dialogo tra espressione creativa, narrazione autobiografica e responsabilità civile.
In occasione del 25 novembre, la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, il Consiglio Regionale del Piemonte offre ospitalità alla mostra “Se potremo impedire a un cuore di spezzarsi”, un’iniziativa che ambisce a stimolare una riflessione profonda e a promuovere un cambiamento culturale duraturo.
Durante l’evento inaugurale, alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale, Davide Nicco, la Consigliera Segretaria Valentina Cera, a nome dell’Ufficio di Presidenza, ha evidenziato come questa giornata rappresenti un momento cruciale per l’intera comunità.
Ha sottolineato la necessità impellente di un impegno congiunto tra istituzioni e società civile per abbattere le barriere di disuguaglianza che alimentano e giustificano la violenza di genere.
Non si tratta semplicemente di affrontare le manifestazioni più estreme, ma di intercettare e decostruire le radici culturali che perpetuano stereotipi dannosi e relazioni sbilanciate.
L’auspicio è che questa presa di coscienza si traduca in azioni concrete, permeando ogni aspetto dell’operato istituzionale e promuovendo una vera e propria rivoluzione culturale.
Dal 25 al 30 novembre 2025, l’atrio di Palazzo Lascaris e gli spazi dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico (Urp) di via Arsenale a Torino accolgono un’esposizione composta da tredici ritratti.
Questi non sono semplici rappresentazioni artistiche, ma finestre aperte su vite interrotte, fatiche superate e una ritrovata forza interiore.
Ogni immagine è affiancata da un testo conciso ma denso di significato, un frammento della storia personale della donna ritratta, un racconto che rivela la sofferenza vissuta e il percorso di guarigione intrapreso.
La mostra si inserisce all’interno di un progetto più ampio e articolato, un’opera multidisciplinare che include anche un libro omonimo.
L’iniziativa è frutto della visione creativa di Chiara Ceddia, artista e scrittrice, che ha collaborato strettamente con il Centro Antiviolenza In Rete, parte della Cooperativa Sociale Mirafiori, un’esperienza che testimonia l’importanza della sinergia tra arte, attivismo e supporto sociale.
Il progetto vuole essere un catalizzatore di empatia, un invito a rompere il silenzio e a sostenere attivamente le donne vittime di violenza, contribuendo a costruire una società più giusta e rispettosa.








