La Festa della Repubblica si tinga di memoria e riflessione a Capanne di Marcarolo, con la suggestiva Camminata Bianca-Silenziosa del 2 giugno. L’evento, un omaggio vibrante alla resistenza e alle figure che l’hanno incarnata, si snoda lungo un percorso intriso di storia dolorosa, un tessuto connettivo tra la tradizione contadina e gli orrori della Seconda Guerra Mondiale.Il tracciato, attentamente scelto, conduce i partecipanti attraverso luoghi cruciali del racconto familiare dei Ponte, una famiglia che incarna le vite spezzate e le gesta di coraggio che hanno segnato profondamente questo angolo di confine tra Piemonte e Liguria. Si parte da Cascina Porassa, luogo simbolo del sacrificio di Anna Ponte, una giovane donna il cui nome è indissolubilmente legato al sostegno silenzioso e determinato offerto ai partigiani della Benedicta. La sua storia, quella di una venticinquenne capace di un altruismo eroico, si dipana attraverso il rischio quotidiano di fornire rifugio e provviste – in particolare, quelle semplici ma fondamentali come le tagliatelle – a coloro che lottavano per la libertà. La sua prigionia, una spirale di umiliazione e sofferenza, la vide strappata alla sua terra e costretta in condizioni disumane nella Casa dello Studente di Genova, adibita a sede della Gestapo, e successivamente nel carcere di Marassi. La sua scomparsa, avvenuta nel 2020, ha privato la comunità di una testimonianza preziosa, ma la sua memoria continua a risuonare.Parallelamente alla figura di Anna, emerge quella del fratello Giovanni, tornato dalla guerra in Russia, un conflitto che lo aveva segnato profondamente, ma che non lo aveva dissuaso dall’abbracciare la causa partigiana. Il suo percorso si intreccia con quello del fratello, in una coesione di intenti e di coraggio. La Camminata Bianca-Silenziosa si ferma a Costa Lavezzara, luogo del tragico epilogo per Giovanni, barbaramente fucilato. Un momento di profondo rispetto e commozione, scandito dal silenzio e dalla suggestiva presenza di strisce di lenzuola bianche, opera dell’artista Setsuko, che ne amplifica l’impatto emotivo e visivo.Il paesaggio montano, testimone immobile di un’epoca passata, con i suoi ritmi lenti e le tradizioni radicate, contrasta violentemente con la drammaticità del rastrellamento e della strage dell’aprile 1944. Le montagne, un tempo rifugio di pace e lavoro, si trasformano in teatro di violenza e repressione, un monito costante contro le follie della guerra e l’importanza di preservare la memoria di coloro che hanno lottato per la libertà. La Camminata Bianca-Silenziosa non è solo una commemorazione, ma un invito alla riflessione sulla fragilità della democrazia e sulla necessità di vigilare, affinché simili tragedie non si ripetano. È un atto di memoria collettiva, un omaggio ai caduti e un impegno a costruire un futuro di pace e giustizia.
Capanne: La Camminata Bianca-Silenziosa, memoria di Anna e Giovanni Ponte
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