Gedi, La Stampa e Repubblica: la Regione Piemonte si mobilita.

L’incontro con i rappresentanti dei lavoratori del Gruppo Gedi, delle testate La Stampa e Repubblica, unitamente all’Associazione Stampa Subalpina, ha rappresentato un momento cruciale per delineare una risposta istituzionale di fronte a una situazione di profonda incertezza.

L’auspicio è che i successivi confronti a Roma, con il sottosegretario all’Editoria Alberto Baracchini, quali che siano le conclusioni che ne deriveranno, forniscano elementi concreti per formulare una posizione chiara e definita, in grado di tutelare gli interessi in gioco.

La Regione, nel ruolo di garante del bene comune, non intende assistere passivamente a processi che rischiano di compromettere il patrimonio informativo e culturale del territorio piemontese.

La preoccupazione è palpabile, soprattutto alla luce delle complesse dinamiche legate alle cessioni aziendali, fenomeni che richiedono un’analisi attenta e un intervento proattivo.

È imperativo riconoscere che La Stampa non è semplicemente una testata giornalistica, ma un elemento imprescindibile dell’identità piemontese, un punto di riferimento storico per la città di Torino e un veicolo essenziale per la diffusione di idee, valori e informazioni.
La sua presenza è intrinsecamente legata alla storia, alla cultura e all’economia del Piemonte, costituendo un patrimonio immateriale di inestimabile valore.

La salvaguardia di questo patrimonio non può essere relegata a una mera questione di mercato, sebbene la sostenibilità economica resti una condizione necessaria.
È fondamentale considerare il ruolo cruciale che La Stampa svolge nel garantire il pluralismo dell’informazione e la libertà di espressione, principi fondanti della democrazia e valori che affondano le radici nel contesto storico in cui l’Italia è nata.
L’impegno regionale si tradurrà in un confronto serrato con le parti interessate, con la volontà di comprendere a fondo le criticità e di individuare soluzioni innovative che concilino la sostenibilità economica con la tutela del bene comune.

Si auspica un dialogo costruttivo con il tavolo romano, al fine di definire una strategia condivisa e di valutare ogni possibile intervento, nell’ottica di preservare la vitalità e l’indipendenza dell’informazione sul territorio piemontese.
La Regione si pone come mediatore attento e propositivo, consapevole della responsabilità che le compete nel difendere un patrimonio culturale e informativo di primaria importanza.

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