martedì 14 Ottobre 2025
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Piemonte all’avanguardia: il passaporto tra innovazione e sussidiarietà.

La Regione Piemonte si propone come avanguardia nell’innovazione dei servizi alla cittadinanza, con un progetto pilota ambizioso: il rilascio dei passaporti.

L’iniziativa, annunciata dal Presidente Alberto Cirio durante un incontro dedicato all’applicazione dell’intelligenza artificiale nei servizi pubblici, riflette una profonda revisione del rapporto tra enti locali, Stato e cittadino, ben lungi dall’essere una questione di autonomia differenziata, come potrebbe erroneamente suggerire una lettura superficiale.
Il fulcro della proposta risiede nell’applicazione rigorosa dell’articolo 118 della Costituzione, che sancisce il principio di sussidiarietà.
Questo principio, spesso evocato ma raramente applicato con tale concretezza, implica che le funzioni amministrative debbano essere svolte a livello più vicino al cittadino, qualora tale livello sia in grado di svolgerle in modo efficiente ed efficace.

L’attuale processo di rilascio del passaporto, caratterizzato da una duplicazione di richieste di informazioni già in possesso delle amministrazioni, appare, pertanto, anacronistico e inefficiente.

Il progetto pilota mira a ottimizzare questo percorso, sfruttando la crescente digitalizzazione dei servizi e le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale.

Immaginate un diciottenne: la sua fotografia, i suoi dati anagrafici, sono già parte del patrimonio informativo regionale.

Il processo di rilascio del passaporto, quindi, non implicherebbe una nuova raccolta dati, ma la verifica e l’elaborazione di informazioni già esistenti.

È cruciale sottolineare che l’iniziativa non mira a sostituire il ruolo di controllo di legittimità della Questura, garante dell’autorità statale in materia di sicurezza pubblica.
La Questura manterrà la piena autonomia nel determinare l’idoneità del richiedente al rilascio del passaporto.
Il ruolo della Regione si limiterebbe a gestire la procedura amministrativa, semplificando e velocizzando il processo per il cittadino.

L’introduzione di un sistema regionale per il rilascio dei passaporti potrebbe portare a una serie di vantaggi.
In primo luogo, una riduzione dei tempi di attesa, con un impatto positivo sulla vita dei cittadini.
In secondo luogo, una diminuzione dei costi amministrativi, grazie alla razionalizzazione delle procedure.
Infine, una maggiore soddisfazione da parte dei cittadini, che percepirebbero un servizio più efficiente e personalizzato.

L’esperienza piemontese, se positiva, potrebbe rappresentare un modello da seguire anche per altre regioni, aprendo la strada a una nuova stagione di innovazione nei servizi pubblici, in linea con le esigenze di una società sempre più digitale e orientata alla semplificazione.
Si tratta di un passo avanti significativo verso un rapporto più diretto e proattivo tra i cittadini e le istituzioni, un modello che valorizza il ruolo delle regioni come interlocutori privilegiati tra i cittadini e lo Stato.

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