La Regione Piemonte ha recentemente approvato una revisione significativa di “Cresci Piemonte”, la legge regionale volta a modernizzare e accelerare le procedure urbanistiche, un intervento cruciale per rispondere alle sfide dello sviluppo territoriale e allinearsi agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo aggiornamento non si limita a una mera semplificazione burocratica, ma rappresenta un tentativo di ripensare l’architettura della pianificazione territoriale, un settore anacronistico in molte sue componenti, ereditato da una normativa risalente al 1977.L’iniziativa, fortemente sostenuta dal Presidente Alberto Cirio, mira a ridurre drasticamente i tempi di approvazione delle varianti urbanistiche, un nodo cruciale che ha storicamente frenato investimenti e ostacolato l’efficiente utilizzo di risorse pubbliche. L’ampliamento delle procedure semplificate a interventi strategici di soggetti privati, anche quando superano i 5 milioni di euro, è un segnale di apertura verso un modello di sviluppo che riconosce il ruolo chiave del settore privato nella realizzazione di progetti infrastrutturali e rigenerativi.Un elemento innovativo introdotto è la creazione di una cabina di regia dedicata al monitoraggio dei tempi di approvazione delle varianti nei capoluoghi piemontesi. Questo meccanismo di controllo, operativo a livello regionale, dovrebbe garantire una maggiore trasparenza e accountability, identificando tempestivamente eventuali colli di bottiglia e promuovendo l’efficienza amministrativa. La riduzione dei tempi per la seconda conferenza di pianificazione e valutazione del piano regolatore di Torino, da 120 a soli 60 giorni, testimonia l’urgenza di accelerare il processo di approvazione.L’istituzione di un TavL’L’attenzione alla modernizzazione della legge è la suaLa nuova legge si pone l’obiettivo principale.Le decisioni.Il tutto questa nuova “L’La nuova normativa.
Piemonte: Riforma Cresci, Via alla Velocità Urbanistica
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