Un focolaio di illegalità e abbandono si è acceso ai Giardini Madre Teresa di Calcutta, nel quartiere Aurora di Torino, scatenando una mobilitazione della Lega Nord.
Il presidio, volto a denunciare una drammatica erosione della qualità della vita e un crescente fenomeno di spaccio, ha visto la partecipazione dell’eurodeputata e vicesegretaria del partito, Silvia Sardone, che ha subito una contestazione pacifica, ma pungente, da parte di gruppi antagonisti.
“La sicurezza è il presupposto primario di ogni libertà,” ha dichiarato Sardone, sottolineando l’assurdità di dover ricorrere a manifestazioni pubbliche per rivendicare un diritto fondamentale come quello di godere di uno spazio verde comunale.
L’immagine di un parco che richiede presenza di forze dell’ordine per garantire la sicurezza dei manifestanti, e l’ostentazione di atteggiamenti intimidatori da parte di gruppi sociali, evidenziano una profonda critica alla situazione attuale e all’incapacità delle istituzioni di garantire un ambiente sicuro e vivibile.
La deputata Elena Maccanti ha riportato un esempio concreto dell’inazione amministrativa: la proposta di installare un cancello notturno per il giardino, stimato in 60.000 euro, è stata inspiegabilmente respinta.
Questo episodio, unitamente alla generale mancanza di manutenzione e controllo, ha trasformato il giardino in un simbolo tangibile del degrado urbano e della disattenzione verso le esigenze dei residenti.
Il capogruppo della Lega in Comune e Regione, Fabrizio Ricca, ha incalzato l’amministrazione cittadina, denunciando una lacuna tra l’impegno finanziario – oltre un milione di euro destinati agli straordinari delle forze dell’ordine e della polizia locale – e la reale capacità di contrasto alle attività illecite.
“C’è una responsabilità politica chiara”, ha concluso Ricca, implicando una deliberata omissione nell’affrontare il problema.
L’evento ha amplificato un dibattito più ampio sulla gestione della sicurezza urbana e sulla responsabilità delle istituzioni locali.
La Lega Nord non solo ha voluto richiamare l’attenzione sulla situazione specifica dei Giardini Madre Teresa di Calcutta, ma ha anche sollevato interrogativi cruciali sulla capacità delle amministrazioni di tutelare i diritti dei cittadini e di garantire un ambiente urbano sano e sicuro, dove la comunità possa riscoprire il senso di appartenenza e la possibilità di vivere serenamente.
L’episodio sottolinea la necessità di un approccio integrato, che combini interventi di controllo del territorio, politiche di prevenzione e un reale coinvolgimento della cittadinanza nel processo di riqualificazione urbana.