mercoledì 10 Settembre 2025
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Torino, Gioventù Nazionale lancia l’allarme: Rifiuta la cultura maranza

Il grido di allarme lanciato da Gioventù Nazionale a Torino, attraverso la campagna “Rifiuta la cultura maranza”, non è un semplice atto di protesta, ma un tentativo di focalizzare l’attenzione su una problematica complessa e insidiosa che erode il tessuto sociale urbano.
La “cultura maranza”, come definita, trascende la semplice ribellione adolescenziale, configurandosi come un fenomeno di degrado sociale caratterizzato da un’esaltazione della violenza, dall’abuso di sostanze stupefacenti, da atti vandalici e da un profondo disprezzo per i valori nazionali e l’identità italiana.
Si tratta di un fenomeno che, lungi dall’essere marginale, si radica in dinamiche sociali più ampie, alimentato da un vuoto di senso e dall’assenza di modelli positivi a cui i giovani possano aspirare.

Le baby gang, protagoniste di risse, bullismo, spaccio e atti vandalici che insanguinano le periferie, rappresentano la manifestazione più visibile e allarmante di questo disagio.

L’origine di questo fenomeno affonda le radici in un contesto di fragilità familiare, in una scuola spesso incapace di intercettare e contrastare le difficoltà dei ragazzi, e in una società che, paradossalmente, amplifica e spettacolarizza comportamenti devianti attraverso i canali digitali.
I social media, anziché favorire l’aggregazione e la crescita personale, contribuiscono a normalizzare e a diffondere modelli di comportamento distruttivi, creando un circolo vizioso che alimenta la violenza e la criminalità minorile.

La questione, dunque, non è solo quella della sicurezza urbana, ma riguarda la formazione del giovane, la trasmissione di valori, la capacità di creare legami sociali sani e costruttivi.

È necessario riscoprire il valore dell’educazione civica, dell’importanza del lavoro, del rispetto per gli altri e per il bene comune.
È imperativo offrire ai giovani alternative concrete e stimolanti, che li incoraggino a investire nel proprio futuro e a contribuire attivamente alla vita della comunità.

La Torino che si vuole costruire non può essere quella delle periferie abbandonate e delle baby gang violente, ma una città di opportunità, di crescita e di speranza, dove ogni giovane possa trovare il proprio posto e realizzare il proprio potenziale.
Ciò richiede un impegno collettivo, che coinvolga istituzioni, famiglie, scuole, associazioni e l’intera società civile, per promuovere modelli positivi, rafforzare il senso di appartenenza e contrastare ogni forma di degrado sociale e culturale.

La bandiera nazionale non è solo un simbolo, ma rappresenta l’identità, la storia e i valori di un popolo che aspira a un futuro migliore.

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