martedì 30 Settembre 2025
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Ultima Generazione: Sciopero della Fame e Appello al Governo per Gaza

L’aula comunale di Torino ha fatto da cornice a un incontro carico di tensione e urgenza, in cui Claudio Borsello, ingegnere di 55 anni e portavoce di Ultima Generazione, ha presentato un appello al governo italiano durante il decimo giorno di un drastico sciopero della fame.

Accompagnato da Jean Louis Aillon, figura di spicco dell’Associazione Fanon, e Rita Vittori, referente del Centro studi Sereno Regis, Borsello ha esposto una piattaforma di cinque punti rivolti alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, innescando un dibattito che tocca le fondamenta della politica estera italiana e le responsabilità etiche della comunità internazionale.

L’istanza principale è una richiesta di riconoscimento formale, e non di mera constatazione, del genocidio in atto a Gaza, con l’auspicio che l’Italia aderisca al rapporto delle Nazioni Unite del 16 settembre.
Questo atto, secondo gli esponenti di Ultima Generazione, non è un mero gesto simbolico, ma un imperativo morale e legale che impone alla comunità internazionale di intervenire con decisione per porre fine alle violenze e proteggere la popolazione civile palestinese.

Accanto al riconoscimento del genocidio, l’appello chiede con forza il riconoscimento dello Stato di Palestina, un passo che altri paesi occidentali, come Francia, Regno Unito, Canada e Australia, hanno già compiuto, dimostrando una visione politica più lungimirante e in linea con i principi di autodeterminazione e giustizia.
La sospensione di qualsiasi forma di cooperazione militare, tecnologica ed economica con Israele rappresenta un altro punto cruciale, volto a interrompere il sostegno economico e materiale che alimenta il conflitto e ne perpetua le dinamiche di oppressione.

L’urgente necessità di aprire corridoi umanitari via terra e via mare per consentire l’accesso immediato di aiuti essenziali alla popolazione civile di Gaza è un altro elemento centrale dell’appello.
La protezione degli equipaggi civili che partecipano alle iniziative di solidarietà, come la Global Sumud Flotilla e la Thousand Madleens, sottolinea la volontà di difendere la libertà di azione e di supporto verso la popolazione palestinese.
Borsello ha espresso la sua decisione di scioperare della fame come una scelta dolorosa, ma dettata dalla coscienza e dalla gravità della situazione.
Ha chiarito che la sospensione dello sciopero, insieme a quello di altri membri di Ultima Generazione a Roma, dipenderà dall’accoglimento delle richieste formulate.

Ultima Generazione ha inoltre lanciato un ampio boicottaggio dei prodotti di aziende italiane che esportano in Israele, raccogliendo oltre 58.000 adesioni.
Questa azione diretta mira a esercitare pressione economica sulle aziende che contribuiscono, anche indirettamente, al mantenimento del sistema di violenza e oppressione.

L’organizzazione ribadisce la necessità di una profonda riflessione sulla propria appartenenza a un sistema globale che marginalizza e reprime i palestinesi, invitando a una mobilitazione continua attraverso i social media e i canali ufficiali.

L’azione di Ultima Generazione non si limita a una denuncia, ma si configura come un invito all’azione, a una presa di posizione responsabile e concreta a sostegno dei diritti del popolo palestinese.

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