La mia traiettoria professionale è ora intrecciata con il percorso di Jannik Sinner, un legame sancito da un accordo informale, una sfida che trascende la semplice competizione sportiva.
La decisione sul mio futuro, a partire dal prossimo anno, non è quindi una questione di riflessione, ma l’esito di un patto di reciproco rispetto e fiducia.
Lo ho dichiarato in una conferenza stampa durante le Atp Finals, una dichiarazione che rivela una profonda deferenza verso il talento italiano.
Lavorare con Jannik è un privilegio.
La sua dedizione, la sua etica del lavoro e la sua apertura all’apprendimento rendono l’esperienza eccezionalmente gratificante.
Abbiamo costruito un team coeso e performante negli ultimi tre anni, un periodo di crescita esponenziale sia per me che per lui.
La mia decisione di lasciare spazio a nuove prospettive, già discussa lo scorso anno, non è dettata da una diminuzione dell’impegno o dell’entusiasmo, bensì dalla consapevolezza che un gruppo di lavoro, per rimanere al vertice, necessita di una costante iniezione di nuove energie.
Un rinnovamento che implica l’introduzione di voci diverse, di prospettive inesplorate, di stimoli innovativi.
L’alternanza di ruoli, la condivisione di responsabilità, sono elementi essenziali per un percorso di crescita sostenibile.
Tuttavia, la mia disponibilità resta ferma.
Se Jannik ritiene che la mia presenza sia ancora fondamentale per il suo sviluppo, io sarò pronto a continuare a offrirgli il mio contributo.
La sua evoluzione, la sua capacità di superare i propri limiti, sono la mia priorità.
È cruciale che egli mantenga un ampio ventaglio di opzioni per aspirare a nuove vette, per coltivare l’ispirazione, per perseguire un’eccellenza continua.
Il mio supporto sarà totale, anche nel processo di identificazione del mio successore, garantendo una transizione fluida e costruttiva.
La decisione finale, come ho chiarito, spetta unicamente a lui, e la accoglierò con la stessa dedizione con cui ho sempre affrontato ogni sfida professionale.
