La Juventus, alle soglie di una svolta tattica e gestionale, si trova a dover affrontare una transizione cruciale a seguito dell’imminente cambio di guida tecnica.
L’esonero di Igor Tudor, formalmente in attesa di comunicazione ufficiale, apre uno scenario di immediate necessità e prospettive future.
L’urgenza impone una risposta rapida: mercoledì, il calendario bianconero presenta un impegno infrasettimanale contro l’Udinese, un banco di prova immediato per la squadra e per chiunque ne assuma temporaneamente o permanentemente le redini.
La designazione di Massimo Brambilla, attuale allenatore della nazionale Under 23, come possibile traghettatore rappresenta una soluzione pragmatica, un ponte verso una scelta più ponderata.
Questa opzione, tuttavia, resta subordinata a conferme ufficiali, sottolineando la cautela del club in una fase delicata.
Al di là dell’immediato, la dirigenza juventina sta vagliando un ventaglio di profili per succedere a Tudor, un’analisi che si estende a figure di diversa esperienza e provenienza.
Il nome di Fabio Palladino, già legato al club, emerge tra i candidati interni, ma l’attenzione si rivolge anche a figure di spicco del panorama calcistico italiano.
La possibilità di ingaggiare Roberto Mancini, campione d’Europa da CT, o Luciano Spalletti, reduce da un’esperienza internazionale di alto livello, non è da escludere, sebbene tali candidature implichino sfide economiche e di negoziazione significative.
L’orizzonte delle possibili scelte non si limita al territorio italiano.
La dirigenza bianconera sta valutando anche profili stranieri, alla ricerca di un allenatore capace di imprimere una nuova impronta al gioco e alla filosofia di squadra.
Un elemento aggiuntivo da considerare è rappresentato dalla situazione contrattuale di Thiago Motta, un allenatore con un solido curriculum e una visione tattica ben definita, la cui disponibilità potrebbe rappresentare un’opportunità strategica per la Juventus.
L’intero processo decisionale è permeato da un senso di urgenza ma anche dalla consapevolezza che la scelta del nuovo tecnico dovrà essere funzionale a un progetto a lungo termine, capace di rilanciare la Juventus ai vertici del calcio italiano ed europeo.






