La prestigiosa cornice delle Nitto ATP Finals non è solo un palcoscenico per le gesta dei campioni contemporanei, ma anche un tempio della memoria, un luogo dove si onora il percorso e l’eredità di coloro che hanno contribuito a scrivere la storia del tennis mondiale.
Quest’anno, l’evento ha dedicato un momento solenne e commovente alla celebrazione di otto leggende del circuito ATP, ormai ritirate, offrendo loro un degno tributo alla conclusione delle rispettive carriere.
Prima dello scontro al vertice tra Zverev e Auger-Aliassime, l’Inalpi Arena di Torino si è animata di applausi e riconoscimenti, guidati dal presidente dell’ATP, Andrea Gaudenzi.
Gli otto tennisti omaggiati – Juan Sebastián Cabal, un maestro del doppio, Kyle Edmund, simbolo di resilienza, Robert Farah, partner indissolubile di Cabal, Wesley Koolhof, protagonista di epiche battaglie, Matwe Middelkoop, un interprete astuto del gioco, Aisam-Ul-Haq Qureshi, un ambasciatore dello sport, Albert Ramos-Vinolas, un guerriero indomito e Diego Schwartzman, un artista inconfondibile – hanno ricevuto un caloroso benvenuto, testimonianza del profondo rispetto che il mondo del tennis nutre per i loro successi e la loro dedizione.
Per Wesley Koolhof, campione delle ATP Finals nel 2020, la cerimonia ha rappresentato un’occasione particolarmente toccante.
“È fantastico tornare a un torneo come questo, soprattutto alle Finals, e condividerlo con la mia famiglia,” ha confidato ad Atptour.com.
“Ho disputato il mio ultimo incontro in patria, a Buenos Aires, e poter rivivere un’atmosfera così carica di emozione è qualcosa di indescrivibile.
” La sua testimonianza sottolinea come il ritorno in un luogo così significativo, un crocevia di storia e tradizione, amplifichi il significato dell’addio, trasformandolo in una celebrazione più ampia del contributo dato al tennis.
L’evento non è stato solo un semplice rituale di congedo, ma una riflessione sull’impatto duraturo che questi giocatori hanno avuto sul circuito.
Ogni nome pronunciato, ogni applauso scrosciante, ha evocato immagini di vittorie memorabili, di rivalità intense e di momenti che hanno contribuito a definire l’identità del tennis moderno.
Il ritorno di Koolhof, in particolare, ha evidenziato il valore di una carriera costellata di successi e la gratitudine verso un pubblico che ha saputo apprezzare il suo talento.
“È bello rivedere tutti e celebrare ciò che abbiamo ottenuto,” ha concluso Koolhof, esprimendo un sentimento condiviso da tutti i giocatori presenti e, simbolicamente, da tutti coloro che hanno amato seguire il loro percorso.
La cerimonia si è conclusa con la consapevolezza che, sebbene le loro racchette siano state appese al chiodo, il loro ricordo e la loro influenza continueranno a vivere nel cuore degli appassionati di tennis in tutto il mondo.







