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martedì 18 Novembre 2025

Resistenza agli antibiotici: l’Italia ai primi posti, nasce un progetto

L’Italia si trova ad affrontare una crisi sanitaria di rilevanza europea: con un tasso di mortalità legata alla resistenza antimicrobica che la posiziona in una situazione di leadership negativa, superando le 12.000 vittime annuali su scala nazionale e contribuendo in modo significativo alle 35.000 decessi che gravano sull’intera Unione Europea.
In risposta a questa emergenza, e con l’obiettivo di instaurare una collaborazione duratura e sinergica tra i diversi settori sanitari – umano, veterinario e ambientale – e coinvolgendo attivamente le comunità locali, è nato il progetto “L’antibiotico si cura”, promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dall’ASL Città di Torino, sotto il patrocinio della Regione.

L’iniziativa, che vede la partecipazione della virologa Ilaria Capua, si fonda su un paradigma di “salute circolare”, un concetto cruciale per comprendere l’interconnessione tra i fattori che alimentano la diffusione della resistenza antimicrobica.
Questa prospettiva riconosce che l’uso eccessivo e improprio di antibiotici nell’uomo, negli animali da allevamento e nella produzione alimentare crea un circolo vizioso che mina l’efficacia di questi farmaci salvavita.

L’elemento dirompente del progetto risiede proprio nella sua capacità di riunire, per la prima volta, tutte le parti interessate attorno allo stesso tavolo.
Questa multidisciplinarietà rappresenta una svolta epocale, un bisogno urgente in un contesto in cui l’Italia è particolarmente vulnerabile.

L’approccio proposto non si limita a un intervento settoriale, ma mira a una trasformazione sistemica, riconoscendo che la soluzione alla crisi antimicrobica richiede un impegno collettivo e coordinato.
Federico Riboldi, Assessore alla Sanità, sottolinea l’importanza di momenti di condivisione delle conoscenze ed esperienze, essenziali per costruire un fronte comune.
Marco Gilli, Presidente di Compagnia di San Paolo, evidenzia come questa partnership strutturata si inserisca in un piano strategico più ampio, volto a promuovere un cambiamento profondo e duraturo.

Carlo Picco, Direttore Generale dell’ASL Città di Torino, descrive la resistenza antimicrobica come un fenomeno “inquietante”, e lancia una “chiamata alle armi” per coinvolgere tutti gli attori sociali.

La visione è rivolta alle future generazioni, con l’obiettivo di preservare la loro capacità di combattere le malattie infettive e scongiurare un ritorno a scenari sanitari pre-antibiotici.

La consapevolezza che si tratta di una sfida a lungo termine e che le conseguenze della resistenza antimicrobica si estendono ben oltre la sfera medica, richiedono un impegno costante e innovativo.

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